Rosminiani

Origine dell’Istituto

Antonio Rosmini

Antonio Rosmini

Antonio Rosmini nacque a Rovereto di Trento da nobile famiglia, nel 1797. Morì santamente a Stresa nel 1855.

Rispose alla chiamata di Dio ancora giovane e divenne sacerdote nel 1821. Pose se stesso e le sue straordinarie capacità intellettuali al servizio di Dio e della Chiesa.

Il Papa Pio VIII, nel 1829, gli manifestò ciò che Dio voleva da lui: «Ella attenda a scrivere libri…». L’ordine fu confermato da Gregorio XVI, che ebbe di lui grande stima, e Rosmini fu fedele a questo suo dovere anche in dolorose circostanze.

Mente vastissima ed enciclopedica il Rosmini affrontò i più ardui problemi della filosofia e della teologia.

Di lui disse il Manzoni:

«Il Rosmini è una delle sei o sette intelligenze che più onorano l’umanità».

Le sue pubblicazioni sono numerose: un centinaio di volumi che trattano di filosofia, teologia, diritto, politica, apologetica, ascetica, ecc… Le sue lettere finora pubblicate sono più di 13.000.
Sante persone, tra cui la Beata Maddalena di Canossa, lo esortarono a fondare una Congregazione religiosa. Avuti segni certi della volontà di Dio, fondò l’Istituto della Carità nel 1828 al Sacro Monte Calvario di Domodossola. L’Istituto della Carità, come egli lo chiamò, detto poi dei «Rosminiani» dal suo nome, fu bene accolto dal Papa l’anno dopo. Nel 1839 ottenne l’approvazione pontificia.

Spirito dell’Istituto

L’Istituto Rosminiano non ha per suo fine speciale una determinata opera di carità; può intraprendere qualunque opera di bene, sia di ordine spirituale che intellettuale e materiale, senza limiti precostituiti. Ma questo avviene a due condizioni: che l’Istituto venga richiesto di assumere un’ opera di carità e che vi siano i religiosi disponibili ed idonei a compiere quell’opera. In tal modo l’Istituto della Carità rimane, di natura sua, aperto ad ogni possibilità di bene da compiere nella Chiesa di Dio, secondo la chiamata che ne riceve.
La scelta dell’opera, però, non è lasciata ai singoli religiosi; essa è affidata ai superiori che hanno la responsabilità della direzione dell’Istituto a tenore delle norme contenute nelle Costituzioni del medesimo.
E’, questo, nella dottrina di Rosmini, un principio di alto valore spirituale: il religioso del suo Istituto deve per se stesso desiderare e sforzarsi di perfezionarsi sempre più nell’amore di Dio e del prossimo lasciando – con un atto di grandissima fede – la libera disposizione di sé a ciò che Iddio può volere da lui attraverso l’indicazione dell’obbedienza. I superiori, naturalmente, dovranno tener conto delle sue attitudini, delle sue doti, delle sue disposizioni, per assegnarlo a quell’opera in cui possa meglio esplicare se stesso a bene della Chiesa e del prossimo.
Secondo questo spirito, l’Istituto della Carità svolge al presente la sua attività in parrocchie, scuole, missioni e altre opere di assistenza.

Presenza in diocesi

Nella diocesi di Trento i Rosminiani sono presenti a Rovereto in due piccole comunità distinte e in stretta collaborazione: una impegnata nel servizio liturgico e pastorale della Chiesa di Loreto, che è situata in posizione centrale della città e molto vicina alla Casa natale del Fondatore; l’altra in collina, via Madonna del Monte, 5 ex Aspirantato rosminiano, convitto che ospita oltre 50 studenti delle scuole superiori, provenienti dalle Valli trentine e Alto Garda, che frequentano la scuola pubblica in Rovereto.


Info

Rosminiani – Istituto della Carità (IC)

Studentato Rosminiano – via Madonna del Monte, 6 – 38068 Rovereto (TN)
0464 421347
0464 400919
Zona Pastorale : Vallagarina
Decanato : Rovereto

studentato.rosminiano@tin.it
http://www.rosmini.it


Note

Casa natale di A.Rosmini
38068 Rovereto – via Stoppani 3 – tel. 0464 420788 – fax 0464 458088
casa.natale@rosmini.it

Casa provincializia
28838 Stresa (VB) – via per Binda 47 – tel. 0323 31189

Studentato Rosminiano, Via Madonna del Monte, Rovereto, TN, Italia