Origine dell’Istituto
Le suore della Provvidenza Rosminiane ebbero principio nel secolo scorso per opera dell’ esimio sacerdote Antonio Rosmini il quale, nel 1833, diede loro una appropriata legislazione ricavata dalle Costituzioni dell’Istituto della Carità che aveva fondato al Sacro Monte Calvario di Domodossola nel 1828.
Il profilo del Fondatore, nobile Roveretano della famiglia Rosmini Serbati, nato il 24 marzo 1797 è sintetizzato nelle lettere Apostoliche con cui nel 1839 il S. Padre Gregorio XVI approvava l’Istituto della Carità e designava quale Superiore Generale della nuova Congregazione Antonio Rosmini «uomo fornito di elevato ed eminente ingegno, adorno di egregie qualità d’animo, sommamente illustre per la scienza delle cose divine ed umane, chiaro per la sua esimia pietà, religione, virtù, probità e integrità e splendente per meraviglioso amore e attaccamento alla cattolica religione e a questa Apostolica Sede…» .
Era già questo un segno di Dio sul sacerdote che fece della sua vita e delle sue opere un omaggio continuo alla S. Sede e all’autorità del « Cristo in terra »dando esempi eroici di fede e di amore.
Spirito dell’Istituto
Le suore Rosminiane traggono il loro spirito da quello dell’ Istituto della Carità, semplice Società di cristiani impegnati a realizzare la perfezione evangelica nella purificazione di sé mediante la giustizia ( = santità ) ricercata tutta la vita ; acquisto e pratica di ogni virtù fino a consumarsi mediante l’amore per il prossimo in un amore di Dio più intimo possibile.
Senza porsi un particolare intento associativo tranne la «Sequela Christi», la Congregazione attende, nella contemplazione, vivendo così il grande principio della passività che Rosmini pose a base della sua vita, di venirne tratta fuori a qualunque genere di vita attiva a bene intelligentemente operato di un qualunque prossimo.
Ne viene per le suore come per la Congregazione l’abbandono alla Divina Provvidenza che rende tranquilli e gioiosi di fronte a qualsiasi possibilità di azione, a qualunque modo di praticare la carità.
L’atteggiamento spirituale della Suora Rosminiana sarà quindi di vigilante e meditata attesa della manifestazione della Volontà Divina, per accorrere, pronta ad eseguirla, in qualsiasi lavoro: dal più umile al più responsabile; in qualsiasi luogo della terra, aperta a collaborare con chiunque senza preferenze o ripugnante, paga solo di sentirsi ed essere veramente, nella volontà di Dio, unico e desideratissimo bene del suo cuore consacrato.
Praticamente quindi la Congregazione non sceglie mai un’opera apostolica ma l’inizia e tende a perseverare in essa con tenacia quando gliene vengono chiari i segni della Provvidenza Divina.
Presenza in diocesi
Le suore Rosminiane sono a Rovereto e prestano il loro servizio in una scuola materna e nella catechesi parrocchiale.
Le suore, circa quattrocento, sono diffuse in Italia: nel Novarese, nel Biellese, nell’ Ossola, in diocesi di Milano ed hanno alcune case nel Torinese. A Chiavari (Ge), a Cagliari, in Calabria e nelle Puglie; in Inghilterra: nel Leicester, nel Sussex, nel Galles e due case nell’Irlanda libera; in Tanzania e in Venezuela con opere missionarie.
Le suore Rosminiane lavorano con zelo nelle opere che la Provvidenza ha loro affidato aprendosi alla carità universale.
Cercano una vita nascosta ricordando il monito del ven. fondatore alla prima loro superiora M. M. Giovanna Antonietti «Le suore della Provvidenza fioriranno in proporzione della loro fedeltà nel mantenere lo spirito di povertà e di semplicità».