Origine dell’Istituto
Théodore Ratisbonne, nato a Strasburgo nel 1802 da una famiglia ebraica in via di assimilazione, aveva ricevuto un’educazione di grande rettitudine ed affetto, poca formazione religiosa.
L’insegnamento di un giovane professore di filosofia, Louis Bautain, il quale attingeva molto del suo sapere dalla Sacre Scritture, avvia Théodore verso la scoperta del Dio dell’Antico e del Nuovo Testamento. Il sabato santo del 14 aprile 1827, all’età di 24 anni, Théodore riceve il battesimo.
Durante la sua vita, come cristiano prima e poi come sacerdote, riceve dalla Parola di Dio la sua ispirazione e la sua chiamata apostolica.
Il 20 gennaio 1842, suo fratello più giovane Alphonse, a Roma, durante l’apparizione della Madonna nella chiesa di Sant’ Andra delle Fratte, riceve la fede cristiana.
Alla luce della Parola di Dio, Théodore intuisce i1 senso del segno ricevuto da Maria e, sollecitato dal fratello Alphonse, nel 1843 fonda la Congregazione di Nostra Signora di Sion.
Il nome
Il nome di Nostra Signora di Sion, scelto dal nostro Fondatore, indica il significato che ha per noi la persona di Maria. Figlia di Sion per eccellenza, Maria ha vissuto pienamente la fede del suo popolo. Acconsentendo alla Parola di Dio è diventata la madre di Gesù e l’ha seguito fino alla croce. Lei era presente nella Chiesa primitiva. Entrata nella pienezza della redenzione conferma per noi il destino a cui siamo chiamate.
Spirito dell’Istituto
Ricevuto dal Fondatore Padre Théodore, a partire dai testi della Scrittura che parlano dell’amore di Dio per il suo popolo Israele e per il destino a lui promesso;
riletto, in seguito, dalla Congregazione, alla luce dei segni dei tempi, particolarmente dal Concilio Vaticano II (Dichiarazione “Nostra Aetate”) ed espresso nelle nostre Costituzioni del 1984, è “testimoniare nella Chiesa e nel mondo la fedeltà di Dio al suo amore per il popolo ebraico e alle promesse che Egli ha rivelato ai patriarchi e ai profeti di Israele per tutta l’umanità. In Cristo ci è dato il pegno del compimento finale. Questa chiamata implica che la nostra vita apostolica .sia caratterizzata da un triplice impegno: verso la Chiesa, verso il popolo ebraico e verso il mondo perché diventi un mondo di giustizia, di amore e di pace ” ( Cost. n. 13). Questo carisma è un dono continuo dello Spirito per la Chiesa ” (Cost. n. 3).
Perché il nostro carisma è particolare, esso è anche universale e deve condurci ad “ascoltare il grido dei poveri”. La fedeltà di Dio verso il popolo ebraico, la fedeltà di Dio nei confronti delle promesse per tutta l’umanità sono legate in modo inestricabile. E più noi vivremo il nostro orientamento verso il particolare e più saremo universali. Così come un albero, più le sue radici sono profonde, più l’albero pub stendere i suoi rami.
La Spiritualità, cioè la dimensione che qualifica la vita spirituale:
dimensione contemplativa:
– fede in Dio / Amore, contemplazione del suo disegno di salvezza per ebrei e gentili,
– unione ai sentimenti del Cuore di Gesù;
vita centrata sulla Parola di Dio:
– ascolto costante di questa Parola,
– rilettura biblica della nostra vita e degli avvenimenti, ricordare per andare oltre, rendere grazie e confidare;
apertura alla luce della Tradizione ebraica:
– tensione verso il compimento delle promesse bibliche, nella speranza fondata nel Mistero Pasquale,
– fiducia assoluta nella Provvidenza,
– presenza di Maria nella nostra preghiera e nella nostra vita: Figlia di Sion per eccellenza, legame tra l’Antico e il Nuovo Testamento, “fondatrice di Sion” (miracolo del 20 gen.1842).
Lo spirito ( ossia il modo di pensare e di vivere nella Congregazione):
- ci sono dei tratti che si ritrovano in tutte le Congregazioni apostoliche:
- spirito apostolico: desiderio di pregare e di agire perché venga il Regno di Dio,
- senso della Chiesa,
- apertura al mondo nel quale Dio opera;
- altri aspetti più specifici derivano dal nostro carisma e dalla nostra storia come:
- amore del popolo ebraico, attenzione a tutto quello che gli riguarda, in particolare a ciò che tocca la sue relazioni con la Chiesa;
- spirito “ecumenico” verso tutti i cristiani, accoglienza delle differenze, dialogo interreligioso, desiderio di riconciliazione ovunque;
- spirito di famiglia: semplicità, gioia, carità, accoglienza: “avere un cuor solo e un’anima sola” ( At. 4,32), in riferimento alla Chiesa primitiva di Gerusalemme.
Amici di N. S. di Sion, Associati…
Sono laici, uomini e donne, sposati e non, ” chiamati” a vivere il carisma, la spiritualità e lo scopo apostolico di N. S. di Sion. Sono presenti, ormai sempre più numerosi ed impegnati, in diversi stati. Presenza Oggi circa 650 Suore , presenti in 21 stati dei 5 continenti, operano in Centri di informazione, documentazione e formazione per i rapporti cristiano-ebraici (SIDIC), Centri biblici, Scuole, Case di accoglienza, Centri sociali, nella catechesi per giovani e adulti, per la promozione umana dei più poveri come nelle Filippine, in Brasile, Nicaragua, Africa… E’ bello trovare qui la preghiera di una consorella che per molti anni ha lavorato con gli stracciaioli alla periferia del Cairo.