Origine dell’Istituto
Fu fondato dalla venerata Madre Clelia Merloni nel 1894 allo scopo di propagare la devozione al sacro Cuore mediante l’educazione dei fanciulli e delle giovani, la collaborazione all’insegnamento catechistico nelle Parrocchie e l’assistenza ai malati e ai vecchi. Ebbe ben presto un consolante sviluppo.
Nel 1899, per dissesti finanziari, Madre Clelia e le suore rimaste a lei fedeli furono costrette a questuare per assicurare la vita all’opera.
Incontrarono, allora, provvidenzialmente, il Servo di Dio Mons. G. B. Scalabrini, che le accolse sotto la sua protezione, diede all’Istituto un canone di vita conforme al diritto della Chiesa, ne approvò le Regole per un decennio nel 1900 e additò allo zelo delle suore anche la missione degli emigrati italiani, per l’assistenza dei quali aveva fondato nel 1887 la Pia Società dei Missionari di San Carlo. Alla morte del venerato Presule, avvenuta il I giugno 1905 a Piacenza, Madre Clelia trasportò ad Alessandria (Piemonte) la Casa Generalizia, che nel 1916 fu definitivamente trasferita a Roma dalla venerata Madre Marcellina Viganò.
Ottenuto il 17 luglio 1921 il «Decreto di Lode» dal Sommo Pontefice Benedetto XV, l’Istituto fu approvato in forma definitiva il 24 marzo 1931 e le Costituzioni il 17 ottobre 1941.
Dopo 100 anni di vita,l’Istituto, che ha esteso la sua attività caritativa in Italia, in Brasile, in Argentina, negli Stati Uniti e in Svizzera, comprende 8 Province, con 5 Noviziati e circa duecento Case, nelle quali 1571 suore si dedicano alle varie opere educative, assistenziali e sociali.
Spirito dell’Istituto
Le Apostole del Sacro Cuore di Gesù, desiderose di porsi al servizio della Chiesa in una forma di vita più evangelica e fedeli al Carisma, sono chiamate a:
- coltivare tra le sorelle lo spiriti di accoglienza reciproca, di comunione fraterna, di collaborazione, di corresponsabilità e insieme di semplicità, di sobrietà, di testimonianza e di povertà;
- a vivere e operare, inserite nel territorio e nella Chiesa locale, fedeli al Papa e al suo Magistero;
- a rendere viva ed efficace l’azione pastorale nelle opere, in cui si svolge la loro missione, con un ardore apostolico sempre più rinnovato;
- a curare la formazione dei laici, soprattutto dei giovani e dei collaboratori, rendendoli partecipi dello spirito dell’Istituto, perché diventino anche loro Apostoli della Evangelizzazione;
- a riattivare nell’Istituto l’originale espansione missionaria ad gentes: ad intra e ad extra aperta e sensibile ai poveri di ogni condizione e provenienza, con un’attenzione particolare alle nuove forme di povertà sociale.