CS 25/07 – Sette nuovi diaconi sabato 24 novembre in Duomo

Appuntamento importante per la Chiesa trentina nel pomeriggio di sabato 24 novembre ad ore 15 in Duomo a Trento. Nel corso di una solenne Eucaristia saranno ordinati dall'Arcivescovo Luigi Bressan quattro nuovi diaconi permanenti e tre diaconi che si preparano al sacerdozio.

I 'permanenti', tutti sposati,  sono Paolo Zandonati e Walter Visintainer (entrambi della parrocchia di San Giuseppe a Rovereto), Antonio Ghetta di Vigo di Fassa e Alfredo Rubino di Villazzano. I tre diaconi in vista del sacerdozio sono Roberto Ghetta di Cavalese, Andrea Malfatti di Rovereto (parrocchia di San Giuseppe) e Alessio Pellegrin di Vigo di Fassa.

Nel numero di Vita Trentina in edicola oggi i sette nuovi diaconi si presentano alla comunità, mentre l'Arcivescovo Bressan commenta con un messaggio questo appuntamento: 'Un segnale di speranza, una risposta generosa e fiduciosa, un invito rinnovato all'intera comunità cristiana'. L'ordinazione di tre nuovi diaconi, incamminati verso il sacerdozio, è vista dall'Arcivescovo come un segno provvidenziale, che 'testimonia in modo evidente che è possibile rispondere alla chiamata di Dio che ancor oggi rivolge al suo popolo'.  Mons. Bressan rilancia quindi l'appello alle parrocchie perché l'attenzione vocazionale si esprime nella preghiera come anche nel coraggio della proposta, aiutando i giovani 'a prendere sul serio la possibilità di dedicare la vita a Dio'.

Domenica 25 novembre, che in diocesi è anche la giornata del Seminario, si tiene presso il Collegio Arcivescovile dalle 9 alle 13 anche un convegno per ricordare i 25 anni delle prime ordinazioni di diaconi permanenti.

Dopo il saluto dell'Arcivescovo, mons. Luigi Bressan, del delegato per i diaconi, mons. Cesare Sebastiani e del direttore dello Studio teologico accademico, prof. Gregorio Vivaldelli, interverranno il biblista don Pierdonato Tremolada (L'identità del diacono e il suo ministero) e il prof. Tiziano Civettini (Cause di tristezza nel ministero diaconale e prospettive per un ministero di speranza e di gioia).

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