CS 18/07 – Ai dipendenti della società Whirlpool di Trento

Carissimi,

 

abbiamo appreso con viva apprensione le notizie che riguardano la vendita dello stabilimento Whirlpool e l'idea di mantenere l'attività produttiva dell'azienda in cui lavorate stando in affitto.

Desideriamo condividere le vostre preoccupazioni ed esservi vicini con la nostra solidarietà e quella di tutta la nostra diocesi, ad iniziare dal suo pastore l'Arcivescovo Mons. Luigi Bressan.

Da parte nostra esprimiamo la disponibilità ad un aiuto, se da voi richiesto e ritenuto valido, naturalmente secondo quanto ci è possibile.

Condividiamo la vostra tristezza perché ancora una volta la dirigenza e la proprietà hanno preso delle decisioni senza informare e coinvolgere preventivamente chi lavora in un azienda. Decisioni, che avranno delle evidenti ricadute sull'occupazione dei dipendenti.

Da parte dell'Arcidiocesi di Trento emerge ancora una volta la consapevolezza delle necessità di un maggior impegno affinché si diffonda maggiormente un atteggiamento di attenzione alle persone che lavorano e alla diffusione del Pensiero Sociale della Chiesa che esige come il bene della persona sia il fine di ogni scelta strategica industriale, economica o finanziaria.

Ci paiono profetiche, ancora una volta, le parole di Sua Santità Giovanni Paolo II quando nella sua enciclica sociale Centesimus annus, al numero 35 ribadiva che «Scopo dell'impresa, infatti, non è semplicemente la produzione del profitto, bensì l'esistenza stessa dell'impresa come comunità di uomini che, in diverso modo, perseguono il soddisfacimento dei loro fondamentali bisogni e costituiscono un particolare gruppo al servizio dell'intera società. Il profitto è un regolatore della vita dell'azienda, ma non è l'unico; ad esso va aggiunta la considerazione di altri fattori umani e morali che, a lungo periodo, sono almeno egualmente essenziali per la vita dell'impresa».

Giovanni Paolo II ha proposto di saper costruire un impresa che sia comunità di uomini; un messaggio molto chiaro che richiede,all'interno dell'azienda, una capacità di dialogo e confronto, un offrire strumenti affinché tutti possano sentirsi responsabili, in quanto considerati persone e non semplicemente braccia.

 

A tutti voi giunga il nostro più cordiale saluto

 

don Rodolfo Pizzolli

e la Commissione Diocesana

Pastorale Sociale e Lavoro

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