CS 13/09 – Terremoto in Abruzzo

'Non possiamo restare indifferenti a questo grido di dolore. Siamo vicini a quanti hanno perso casa, attività, familiari nel tragico terremoto che ha colpito l'Abruzzo'.
L'Arcivescovo, mons. Luigi Bressan, nell'esprimere la propria partecipazione, si rivolge all'intera comunità diocesana: 'La nostra preghiera per tutte le vittime possa coniugarsi con una solidarietà generosa: invito tutte le parrocchie della diocesi ad indire una colletta per domenica 19 aprile da destinare alla Caritas diocesana, che opera in stretto contatto con quella nazionale'.
La Caritas diocesana ha aperto da subito la sottoscrizione.
Questi gli estremi per i versamenti: 

Arcidiocesi di Trento
Caritas diocesana
Via Endrici, 27
38100 TRENTO
 

Conto corrente postale 12005393
 

oppure: Cassa Centrale Banca Credito Cooperativo
IBAN: IT41 G035 9901 8000 0000 0081 237
 

specificando nella causale 'Terremoto Abruzzo'
 

Il denaro andrà ad aggiungersi al primo stanziamento di 100 mila euro, effettuato ieri dalla Caritas Italiana. Emblematicamente, questa mattina l'Arcivescovo ha aperto la colletta, celebrando la S. Messa insieme con don Dante Clauser presso il Punto d'Incontro.
E' il primo passo, all'indomani della tragedia, di un percorso di solidarietà che si intende sviluppare in maniera continuativa: 'Questo è il momento della prima emergenza, dei volontari professionisti, della protezione Civile ' spiega Roberto Calzà, direttore della Caritas di Trento -: oltre che sul mettere a disposizione risorse per l'intervento immediato, noi intendiamo cominciare ad essere presenti una volta passata questa prima fase'.
Il progetto è quello di realizzare un insieme di gemellaggi tra paesi trentini (e più in generale del Nordest) e paesi colpiti dal sisma, al fine di accompagnarne la ricostruzione materiale e soprattutto umana: 'Il riferimento che ci muove è quello del terremoto che nella seconda metà degli anni Novanta ha colpito l'Umbria ' continua Calzà -: in quell'occasione, diversi giovani scesi dal Nordest per l'emergenza, si fermarono per uno o anche due anni, dando vita ad alcune opere sociali significative. Anche nel caso dell'Abruzzo, intendiamo puntare su un investimento che abbia continuità nel tempo'.
Per questo la Caritas diocesana non intende essere presente con gruppi o singoli volontari già nell'immediato, pur raccogliendo da subito l'eventuale disponibilità di chi intendesse offrirsi. Un primo orizzonte temporale potrebbe essere quello dell'estate, con la realizzazione di qualche esperienza di servizio promossa dalla Caritas diocesana insieme con la Pastorale giovanile.

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