'Un grazie, un grande grazie all'intera comunità trentina, a questa Chiesa, alle autorità provinciali, a quanti in tanti modi si sono attivati per la mia liberazione e, soprattutto, non hanno mancato di farmi sentire la loro fiducia e prossimità'.
Don Sandro De Pretis, il sacerdote trentino che da un anno e mezzo a Gibuti era stato privato della libertà - con accuse che l'hanno portato a scontare il carcere e quindi la libertà vigilata ' è finalmente tornato a casa.
Un volo, partito ieri da Gibuti, con scalo a Parigi, l'ha portato in Italia dove nella notte ha riabbracciato i famigliari. Questa mattina l'incontro con l'Arcivescovo. Mons Bressan, che sulla vicenda più volte si era speso per impegnare la diplomazia vaticana e quella del Ministero degli Esteri, proprio dieci giorni fa, in Cattedrale, aveva concluso
Provato fisicamente, dimagrito e comprensibilmente commosso, don De Pretis ha raccontato a mons. Bressan i mesi trascorsi in isolamento nel carcere di Gadobe, alla periferia di Gibuti: 'Sapere che la mia gente non mi dimenticava, ma credeva nella mia innocenza e nel mio sacerdozio e mi era vicina con la preghiera, è stato un aiuto indicibile. Vorrei esprimere una riconoscenza sincera e profonda a tutti'.
Un grazie che il sacerdote, intrattenendosi con l'Arcivescovo, ha esteso anche a tutti gli strumenti di comunicazione: 'So quanto i giornali, a partire dal settimanale Vita Trentina, le radio e le televisioni locali abbiano contribuito a mantenere viva la memoria di quanto stavo subendo, senza stancarsi di chiedere giustizia'.
Rimane l'amarezza ' ha aggiunto - di aver dovuto lasciare un Paese, Gibuti, nel quale don Sandro De Pretis contava di donare tutta la vita: 'Sento comunque il desiderio ' ha confermato a mons. Bressan ' di continuare a dare il mio servizio per l'Africa'.
A sua volta, l'Arcivescovo ha ringraziato il sacerdote 'per la testimonianza di fede che ci hai dato nel portare con dignità questa prova così difficile'.
'Il tuo ritorno fra noi ' ha concluso mons. Bressan ' contribuirà a ravvivare lo spirito missionario e solidale della nostra terra verso l'Africa'.