Eluana Englaro è tornata a Casa. Il suo dramma ha scosso l'opinione pubblica del nostro Paese, che si è trovata a confrontarsi ' e anche a scontrarsi ' su tematiche brucianti.
La sua vicenda, del resto, in questi mesi è uscita dalla stretta sfera personale e familiare ed ha assunto una dimensione pubblica nella discussione attorno al bene fondamentale: la vita, la sua essenza, il diritto a viverla, i tempi e le modalità del morire.
Come credenti siamo convinti che la vita rimane un bene indisponibile, anche quando è improduttiva e si manifesta in forme estremamente fragili. La sua dignità non è soggetta all'usura dell'età o della salute: non stancarsi di ribadirlo significa non soltanto arginare la deriva dell'eutanasia, ma anche fare la propria parte perché i pazienti abbiano un'assistenza di qualità e i familiari non si sentano abbandonati nella loro sofferenza.
Ma di questo si rifletterà nei prossimi giorni, anche stimolati dalla giornata del malato, che si celebra mercoledì 11 febbraio.
Ora è invece il tempo del silenzio, abitato per chi crede dalla preghiera, che si fa invocazione di pace vera per questa giovane donna ed il suo mistero di dolore.
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Arcivescovo