CS 26/08 – L’Arcivescovo ha presentato al Papa la vicenda di don Sandro De Pretis

Il 'caso' di don Sandro De Pretis - il sacerdote trentino che Gibuti ha privato della libertà fin dallo scorso 28 ottobre - è giunto nelle mani e nel cuore di Benedetto XVI.

L'Arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan, ha infatti approfittato dell'incontro avuto a Bressasone, a margine della preghiera dell'Angelus di quest'oggi, domenica 3 agosto, quando il Papa, a sorpresa, l'ha invitato a pranzo.

'Ho chiesto la benedizione del Santo Padre sulla nostra diocesi ' racconta mons. Bressan ' chiedendogli una preghiera particolare per don Sandro'. Il Papa ' continua l'Arcivescovo ' 'è rimasto visibilmente colpito nell'apprendere che un nostro sacerdote vive una situazione di profonda ingiustizia da così tanti mesi; ha assicurato la sua condivisione e il suo ricordo, invitandomi ad inviare il dossier alla Segreteria dello Stato Vaticano'.

Il dossier al quale mons. Bressan fa riferimento (una sessantina di pagine) contiene il reportage e gli articoli pubblicati dal settimanale diocesano 'Vita Trentina', con una cronologia ragionata degli avvenimenti, l'appello pubblicato sul sito internet www.vitatrentina.it, molti attestati di solidarietà (5.218 sono le firme di adesione all'appello per la liberazione di don De Pretis: in febbraio sono state consegnate al Presidente Napoletano; ora costituiscono un allegato al dossier che nei primi giorni della settimana entrante verrà inviato a Roma), qualche lettera filtrata dal carcere dello stesso don Sandro, fino alle interrogazioni presentate al Parlamento italiano e a quello europeo e quindi ai passi compiuti dalla Farnesina.

Completa il dossier anche una rassegna stampa, che raccoglie alcuni articoli dei media locali (l'Adige, Trentino, Corriere del Trentino, Rai3 Regione, RTTR, TCA, Radio Studio Sette, Rtt, Radio Dolomiti'), nazionale e internazionale (Radio Vaticana, Sir, Unimondo, Nigrizia, Misna, Fides, Korazym.org, Avvenire, Corriere della Sera, Libero').

'Confidiamo che anche il passo compiuto oggi con il Santo Padre ' conclude l'Arcivescovo ' avvicini la conclusione di questa ingiusta vicenda. In questi mesi le accuse che erano state mosse al nostro missionario sono cadute una sull'altra, confermando che il procedimento a suo carico serve unicamente a dilazionare altri processi, rispetto ai quali egli è assolutamente estraneo.

'Esorto la comunità trentina a continuare a ricordare con affetto don Sandro, in attesa di poterlo riabbracciare in questa sua terra come anche di rivederlo poi ripartire, se tale continuerà ad essere il suo desiderio, per l'Africa'.

“”