“Per Dio la vita non coincide con il casellario giudiziale, perché Dio ama a prescindere”. E’ il messaggio pasquale dell’arcivescovo di Trento Lauro Tisi ai detenuti della Casa Circondariale di Spini di Gardolo, incontrati questa mattina in due s. Messe celebrate nella struttura a nord del capoluogo. “Fare Pasqua – ha aggiunto don Lauro – vuol dire vivere da vicino un Dio così, che ci considera sempre capaci di amare”. L’Arcivescovo ha mantenuto il proposito di celebrare in carcere la s. Messa in occasione di Natale e Pasqua. Ad accompagnare monsignor Tisi anche padre Stefano Zuin, cappellano a Spini da dicembre, al posto del compianto padre Fabrizio Forti. Alla celebrazione eucaristica hanno preso parte anche il segretario del vescovo don Mauro Angeli, coinvolto in progetti di vicinanza al carcere con la pastorale universitaria, e il diacono Alessandro Gremes, pure lui attivo tra i volontari a Spini. “Questo è un luogo di verità – ha detto ancora l’Arcivescovo nella sua accorata e apprezzata riflessione – perché dove c’è dolore, c’è Dio. Il dolore svela la profondità del cuore di ognuno di noi, là dove abita la verità”. “Lo si percepisce – ha soggiunto sempre rivolto ai detenuti – anche dalla semplice stretta di mano con voi: io sento che il vostro non è un saluto scontato, ma carico di verità”.
Le foto sono di Gianni Zotta (da citare in caso di utilizzo)