“Avete la possibilità di frequentare, più di altri, la grammatica dell’umano. La vulnerabilità dei malati chiede, infatti, silenzio, disponibilità ad ascoltare e ospitare. Voi avete una grande opportunità”. Lo ha detto l’arcivescovo Lauro questa mattina al convegno del Collegio degli Infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia (IPASVI) di Trento, riuniti al Centro Congressi Interbrennero. Obiettivo: approfondire i principi guida della nuova proposta di Codice deontologico assieme a diversi esperti portatori di punti di vista privilegiati sulle questioni dell’etica e della deontologia. La stesura del nuovo codice è stata avviata lo scorso novembre, a 7 anni dalle ultime modifiche. Per la prima volta è prevista una consultazione pubblica con lo scopo di stimolare e ottenere il massimo coinvolgimento di tutti gli iscritti.
“Con questo evento abbiamo voluto lavorare con la Federazione nazionale per dare vita a un Codice più che mai vivo e operativo. Esso è uno strumento di guida indispensabile che deve essere riconosciuto, ancora di più, nell’esercizio quotidiano della professione. Vorremmo che il testo rispecchiasse la nostra affermazione come professionisti, il nostro saper assistere e sapersi prendere cura delle persone con umanità, competenza e grande vicinanza”, spiega la presidente del Collegio di Trento, Luisa Zappini.
Al convegno di questa mattina erano presenti circa 200 infermieri. Mons. Lauro Tisi nel suo intervento si è concentrato sul bisogno spirituale della persona. “Quando visito luoghi di cura – ha detto Mons. Tisi – amo ricordare che gli operatori sanitari hanno la possibilità di frequentare, più di altri, la grammatica dell’umano. La vulnerabilità dei malati chiede, infatti, silenzio, disponibilità ad ascoltare e ospitare. Niente è più umanizzante del poter contare non solo sull’efficacia della scienza medica, ma anche sulla percezione bella e appagante di un esserci concreto e reale: a voi, infermieri, è data un’opportunità davvero unica”.
L’assessore provinciale alla Salute, Luca Zeni, si è invece focalizzato sulle prospettive del welfare provinciale. “Dobbiamo dare forza al territorio per porre così il paziente e la sua fragilità al centro del sistema. In quest’ottica è fondamentale dare spazio alle potenzialità dei professionisti sanitari, proponendo modelli organizzativi innovativi. In sintesi – ha aggiunto Zeni – puntiamo verso una sanità di iniziativa che deve partire dalla riorganizzazione dell’assistenza primaria territoriale e da quella del welfare. In questo nuovo sistema l’infermiere, assieme agli altri operatori che lavorano sul territorio, acquisterà sicuramente valore e centralità”.
Dopo gli interventi di Angela Basile, infermiere dirigente e docente di bioetica, del legale Stefano Frizzi e della giurista Elisabetta Pulice, i partecipanti del convegno, in quattro sessioni parallele, hanno esaminato e approfondito i temi dell’autonomia del Codice, dei diritti della persona, delle relazioni tra infermieri e con gli altri professionisti, del ruolo del Collegio e del il rapporto con le istituzioni.
Al termine del convegno, nel pomeriggio si è svolta l’assemblea annuale ordinaria degli iscritti. Ad oggi il Collegio di Trento conta 4.359 unità, delle quali 4.203 infermieri, 101 assistenti sanitari e 55 vigilatrici d’infanzia.