Si conclude sabato mattina la Visita ad limina dei Vescovi del Triveneto a Roma. Dopo il lungo e fraterno colloquio di giovedì (durato due ore) con Papa Francesco, venerdì era stata la volta degli incontri con il Dicastero vaticano per l’Evangelizzazione (I Sezione – questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo) e poi con la Segreteria generale per il Sinodo; sabato l’ultimo appuntamento è con la Segreteria di Stato - Sezione rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali. Nel tardo pomeriggio di venerdì si è svolta, inoltre, la celebrazione eucaristica nella basilica di S. Paolo fuori le Mura a cui hanno preso parte - insieme ai Vescovi - anche alcuni sacerdoti, religiosi/e o fedeli laici originari delle Diocesi trivenete e in questo periodo a Roma per motivi di lavoro, studio o altro.
“Per noi è un momento di gioia completare la settimana di Visita ad limina celebrando insieme l’Eucaristia - ha detto nell’omelia il Patriarca di Venezia e Presidente della Conferenza Episcopale Triveneto Francesco Moraglia - in questo luogo simbolo. L’Apostolo Paolo, nella sua vicenda storica, ci dice che il dono della fede è l’inizio della relazione personale con Dio ma poi ci parla anche della responsabilità della fede e dell’annuncio. Per noi Vescovi, poi, aver fede significa aver cura di quella porzione del gregge di Dio che ci è affidata. In Paolo la fede è, insieme, incontro personale ed ecclesiale con il Signore: io credo, noi crediamo. E solo vivendo queste due dimensioni noi viviamo la fede secondo Gesù. Il credente non è mai un battitore libero, il credente vive e crede con gli altri, per gli altri e grazie agli altri perché quella fede l’ha ricevuta. Come operai della vigna del Signore sentiamo tutta la gioia di questa celebrazione eucaristica in cui l’essere Chiesa è legato al nostro impegno, al nostro sì, alla nostra fede, speranza e carità ma soprattutto nasce dal sentirci tralci dell’unica vite che è la vita di Gesù e la Chiesa è proprio il rendere visibile la sua vita, anche dove il contesto è meno favorevole”.
Intanto, alle impressioni già raccolte in questi giorni, si aggiungono ora altre voci e altri commenti dei Vescovi del Nordest su questa particolarissima settimana “romana”.
Il Segretario della Conferenza Episcopale Triveneto Giuseppe Pellegrini parla di una singolare esperienza “di fraternità e anche di sinodalità con la Chiesa universale e tra di noi nel far emergere, in confronto con i Dicasteri vaticani, il cammino che le nostre Chiese stanno cercando di fare. Avevo già vissuto la Visita ad limina nel 2013, ma questa mi è sembrata ancora più bella per il clima di ascolto e di dialogo che si è instaurato e che ci ha aiutato a capire meglio il significato profondo dell’evangelizzare e, quindi, di portare oggi Gesù nel mondo”.
Per il Vescovo di Vicenza Giuliano Brugnotto “è stata un’esperienza intensa, anche emozionante, poter rinnovare la professione di fede presso la tomba di san Pietro; con me ho portato tutta la diocesi e il popolo di Dio che è in Vicenza. Rinnovare la fede in questo tempo di crisi e difficoltà è per me segno e motivo di speranza e che ci fa continuare nel cammino - che ci indica Papa Francesco - di una conversione pastorale in senso missionario. Tutto ciò è motivo di grande gioia e comunione”.
Il Vescovo di Verona Domenico Pompili ha paragonato la Visita ad limina “ad un pellegrinaggio, non solo fisico ma spirituale, alle sorgenti della fede avendo la possibilità di concentrare sull’essenziale la nostra esperienza di pastori delle Chiese sorelle del Triveneto. La nostra professione di fede alla Tomba di Pietro ci ha dato la possibilità di tornare alla freschezza del Vangelo e poi l’incontro con Papa Francesco si è rivelato un dialogo sereno e approfondito, di ascolto reciproco. Ci è stata data la possibilità di fare le domande più diverse e di avere da lui delle indicazioni e l’incoraggiamento necessario”.
Comunione ecclesiale è la parola che sintetizza, per il Vescovo di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo, questi giorni: “Abbiamo condiviso, senza la pretesa di avere ricette risolutive, gioie e dolori della vita pastorale delle nostre Chiese. Stiamo vivendo un’esperienza di comunione che realmente esprime l’unità e la solidarietà evangelica. Mi ha molto colpito l’incontro con il Papa che, molto cordiale e sereno, ha risposto senza problemi a tutte le nostre domande. Davvero un’esperienza bella che ha rinforzato tutti noi e, mi auguro, anche la nostra Conferenza Episcopale del Triveneto”.
Per il Vescovo di Adria-Rovigo Pierantonio Pavanello sono state “giornate molto belle scandite dal pellegrinaggio alle tombe degli apostoli e dall’incontro con il Papa, Vescovo di Roma e successore di Pietro, che ci conferma nella fede e ci incoraggia. Il messaggio che ci ha trasmesso è di fiducia: non abbiate paura del cambiamento d’epoca, abbiate il coraggio di rischiare e state vicini alla gente. Le riunioni con i dicasteri della Curia Romana ci hanno messo a contatto con il lavoro della Sede Apostolica e ci hanno aiutato anche a capire quali possono essere le forme di collaborazione tra di noi e nell’ambito della Chiesa universale”.
Papa Francesco ha ricevuto in udienza questa mattina a Roma, nella Biblioteca Privata del Palazzo Apostolico, i vescovi delle quindici Diocesi del Triveneto, impegnati nella Visita ad limina in Vaticano in tutta questa settimana. Un incontro “molto bello e disteso”, lo ha definito all’uscita l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi. “Il Papa – ha aggiunto – ci ha ascoltato, ha dialogato a lungo con noi e ci ha dato nuovo slancio e fiducia. Ci ha invitato anche ad osare, a sperimentare e a programmare con audacia e coraggio, sempre facendo discernimento per non fare proposte avventate”.
Le parole del Patriarca Moraglia
Per monsignor Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia e Presidente della Conferenza Episcopale Triveneto, “sono state due ore di dialogo a 360 gradi, in un clima di grande simpatia e fraternità”. “Abbiamo sentito il Papa veramente vicino – ha proseguito il Patriarca – e gli abbiamo parlato a lungo delle nostre terre e delle nostre Chiese, delle nostre sofferenze e difficoltà ma anche dei progetti che portiamo avanti. Siamo rimasti colpiti perché il Papa ci conosce veramente bene e questo ci ha fatto molto piacere. Abbiamo potuto trascorrere con lui un paio d’ore che rimangono nella vita pastorale delle nostre Chiese come qualcosa che le segnerà per il futuro; una bella premessa per ritornare poi nelle nostre terre dopo questa Visita ad limina che ci ha regalato oggi la perla preziosa dell’incontro con papa Francesco”.
La Messa alla tomba di San Pietro
Poco prima dell’incontro con papa Francesco i Vescovi del Triveneto avevano celebrato la S. Messa presso la Tomba di san Pietro, lì hanno cantato il Credo e visitato le tombe dei Papi. “Celebrare vicino alla Tomba di san Pietro – ha detto l’Arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato che ha presieduto la S. Messa – è stata l’occasione per ricordare che da lì parte la nostra fede e parte anche il nostro ministero di Vescovi che continuano ad annunciare la stessa fede in Cristo, una volta che l’abbiamo fatta ancora nostra e rinnovata”.
Domani incontro con Segreteria di Stato
La Visita ad limina dei Vescovi del Triveneto prosegue nella giornata di domani – venerdì 9 febbraio – con gli incontri presso il Dicastero per l’Evangelizzazione e la Segreteria generale per il Sinodo; alle ore 18.00, sempre di domani, ci sarà la S. Messa nella basilica di S. Paolo fuori le Mura. L’ultimo appuntamento della Visita è fissato per la mattina di sabato 10 febbraio quando è previsto l’incontro con la Segreteria di Stato.
Sta continuando a ritmi serrati la Visita ad limina dei Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto che oggi, mercoledì 7 febbraio, hanno avuto ben quattro incontri con altrettanti Dicasteri vaticani: tre al mattino (Dottrina della fede, Istituti di Vita consacrata e Società di vita apostolica, Cultura e Educazione), uno al pomeriggio (Dicastero della Comunicazione).
Domani mattina la Visita ad limina vivrà due momenti molti importanti e significativi: i Vescovi del Triveneto, infatti, celebreranno prima la S. Messa alla Tomba di San Pietro e poi avranno l’udienza con il Santo Padre Francesco nella sua biblioteca privata.
“Questa Visita - ha commentato il Vescovo di Treviso Michele Tomasi, poco prima di entrare in una delle riunioni in programma - si sta dimostrando una preziosa occasione di incontro e di dialogo. L’incontro è con i Dicasteri vaticani che, nello stesso tempo, si presentano e sono molto disposti ad ascoltare le nostre esperienze e richieste su ciò che più ci sta veramente a cuore. E poi la Visita sta creando molti momenti di dialogo e confronto tra noi Vescovi del Triveneto; ognuno di questi incontri diventa così l’opportunità per guardare ad un aspetto della vita delle nostre comunità ecclesiali, potendo scambiare tra di noi pensieri e proposte e ascoltandoci vicendevolmente. E’ davvero un bel momento di Chiesa”.
“Stiamo vivendo una bella esperienza come episcopato triveneto: ci sono momenti e spazi per incontrarci, per pregare e stare insieme, anche molto semplicemente. E ci sono soprattutto tante occasioni di confronto con la Chiesa universale. Veniamo qui a portare la nostra esperienza pastorale, chiediamo di essere confortati in questa esperienza e anche delle indicazioni. Affrontiamo di volta in volta tematiche molto importanti, dal clero alla liturgia, ed è un’occasione per arricchirci reciprocamente”. E’ quanto ha dichiarato martedì mattina il Patriarca di Venezia e Presidente della Conferenza Episcopale Triveneto Francesco Moraglia appena uscito dall’incontro in Vaticano con il Dicastero dei Vescovi nell’ambito della Visita ad limina che si sta svolgendo in questa settimana a Roma.
Nel pomeriggio i Vescovi del Nordest hanno vissuto, in zona Trastevere, gli appuntamenti con il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e - a seguire - con il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale. La giornata di mercoledì 7 febbraio sarà ancora più intensa poiché sono in programma ben quattro incontri con altrettanti Dicasteri: Dottrina della Fede, Istituti di Vita consacrata e Società di Vita apostolica, Cultura e Educazione, Comunicazione.
“Questa Visita ad limina si sta rivelando molto significativa - ha osservato l’Arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato - sia per il clima fraterno con cui la stiamo vivendo noi Vescovi del Nordest sia per il dialogo costruttivo instaurato con i vari Dicasteri che abbiamo finora incontrato. E’ un grande segno di comunione con il Papa e nella Chiesa. Ne sono molto contento e per questo ringrazio il Signore”.
È iniziata ufficialmente lunedì 5 febbraio la Visita ad limina apostolorum dei Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto. La Visita si svolge in Vaticano e nella città di Roma – dove si trovano, appunto, le tombe dei grandi apostoli Pietro e Paolo – e si concretizza nell’udienza con il Santo Padre Francesco (prevista nella giornata di giovedì 8 febbraio), in una fitta serie di incontri con i vari Dicasteri vaticani e in qualche momento di pellegrinaggio alle basiliche “papali” (o “maggiori”) della città capitolina.
Nella giornata di lunedì i Vescovi hanno avuto già in Vaticano l’incontro con il Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti e poi con quello del Clero; nel pomeriggio, inoltre, si sono ritrovati per una breve riunione della Conferenza Episcopale Triveneto. Martedì 6 febbraio è in programma l’appuntamento con il Dicastero dei Vescovi mentre nel pomeriggio ci sarà un doppio incontro a Trastevere (piazza S. Calisto), prima con il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e poi con il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale.
“E’ bello incontrarci tra di noi e con i responsabili dei Dicasteri vaticani e tutto questo ci fa molto bene. Mi auguro che questa Visita sia per tutti noi motivo di speranza e di gioia per ritornare, quindi, alle nostre Chiese dove siamo chiamati ogni giorno ad essere testimoni del Vangelo”, ha commentato il Vescovo di Bolzano-Bressanone e vicepresidente della CET, Ivo Muser. Le prime impressioni ricavate dal Vescovo di Chioggia Giampaolo Dianin sottolineano poi “i momenti di ascolto reciproco e il senso di cattolicità che ci dona uno sguardo più ampio rispetto alla realtà del Nordest e a quella italiana; è stato anche bello entrare nei Dicasteri vaticani ed entrare in familiarità con persone e luoghi al servizio di tutte le Chiese del mondo. Questi giorni, inoltre, rappresentano per noi Vescovi del Triveneto la bella occasione di stare insieme in maniera più prolungata e condividere così pensieri, riflessioni, gioie e fatiche del ministero”.