Come avviene da antica tradizione il 16 febbraio, le comunità cristiane della Val di Fassa si sono raccolte presso il santuario di Santa Giuliana per celebrare la loro patrona. Dopo la processione aperta dai gonfaloni, dai bandisti e dai bambini della scuola elementare, un coro interparrocchiale ha accompagnato l’Eucarestia cantando fra l’altro l’antico inno di Santa Giuliana. Il parroco di Vigo don Andrea Malfatti, che ha concelebrato con il decano don Mario Bravin, don Erminio Vanzetta, don Cornelio Cristel e altri due sacerdoti, ha indicato nell’omelia alcuni dèmoni della cultura odierna dai quali difendersi: l’egoismo, il materialismo e anche il razzismo: “Dobbiamo saper costruire ponti, non muri”, ha esortato don Andrea. Con una rinnovata benedizione si sono ricordati anche i 500 anni dell’artistico altare ligneo, uno dei più importanti in Trentino, realizzato nel 1517 dal pittore Joerg Arzt; recentemente è stato restaurato e completato con due la copia di due figure di profeti realizzati dagli studenti del locale Istituto d’Arte.
Nelle foto di Gianni Zotta, due momenti della celebrazione fassana.