“Una Chiesa in Immagini”: inaugurata la raccolta pittorica sulla storia ecclesiale trentina curata dal vescovo emerito Luigi Bressan, con il contributo di dieci artisti locali  

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La storia della Chiesa di Trento, dalle origini ai giorni nostri, rappresentati in cento suggestive immagini (38×27 cm), realizzate da noti artisti trentini su pergamena, riunite con le rispettive didascalie in ben dieci volumi. È il progetto dal titolo “Una Chiesa in Immagini”, frutto dell’idea e dell’appassionato lavoro di ricerca dell’arcivescovo emerito di Trento, monsignor Luigi Bressan con la collaborazione di pittori, iconografi ed esperti grafici.

“Una Chiesa in Immagini” è stata illustrata nella mattinata di sabato 15 giugno nella chiesa di San Francesco Saverio a Trento, alla presenza del curatore monsignor Bressan, di alcuni tra gli artisti coinvolti e dell’arcivescovo Lauro Tisi.

Metà delle opere resteranno esposte in San Francesco Saverio fino al 30 giugno, nell’ambito delle iniziative del progetto diocesano “Chieseacolori”, coordinato da Alessandro Martinelli. Con lui è intervenuto alla presentazione anche don Andrea Decarli, delegato diocesano per la Cultura.

Gli autori delle tavole storico-artistiche, in rigoroso ordine alfabetico sono: Marco Arman, Gelsomina Bassetti, Giorgio Conta, Bruno Degasperi, Caterina Han, Silvio Magnini, Fabio Nones, Rosetta Pomaro, Linda Serafini e Fabio Vettori.

La storia della Chiesa trentina è suddivisa in quattro parti: dalle prime tracce della fede, il vescovo San Vigilio e i Martiri d’Anaunia, fino al Medioevo; dal Principato Vescovile al Concilio di Trento; dal Rinascimento al Vaticano II, e da qui fino alla vocazione missionaria ed ecumenica e ai giorni nostri.

Gli artisti raccontano, ognuno con l’originalità del proprio stile e con diverse tecniche, personalità e vicende della Chiesa trentina. Alla loro interpretazione si accompagnano i testi curati da monsignor Bressan, che quest’anno raggiunge il traguardo dei 60 anni di presbiterato e 35 di episcopato.

Il commento di Bressan e Tisi

“Non pensavo – commenta monsignor Bressan – di arrivare a tanto, ma sono lieto di poter offrire alla Chiesa, che sessant’anni fa mi ha generato al sacerdozio, questo strumento che permette di meglio conoscere e abitare la memoria per l’oggi e il futuro. Del resto, san Giovanni Paolo II nel 1995 ci diceva: ‘Carissimi trentini, avete il compito di rendere feconda la ricchezza della vostra eredità culturale e cristiana’”.

“Questa iniziativa, che ho visto nascere fin dati tempi in cui ero vicario – aggiunge l’arcivescovo Lauro Tisi – è un invito a rileggere in profondità la storia della comunità credente trentina con lo sguardo capace di rasserenarci. Perché in queste storie viene raccontata una Chiesa in grado di innovare e non solo di conservare, e di dare tanto al territorio e alla Chiesa universale. Ringrazio il vescovo Luigi per la sua appassionata e competente generosità nei confronti della Chiesa trentina che traspare dai suoi sessant’anni di sacerdozio, dal suo episcopato ma anche da questo suo minuzioso lavoro che tutti possiamo ora ammirare.”

Monsignor Tisi ha anche annunciato che monsignor Bressan sarà festeggiato nel giorno del patrono  San Vigilio, mercoledì 26 giugno in Cattedrale, insieme agli altri vescovi di origine trentina che quest’anno celebrano importanti giubilei sacerdotali o episcopali.

Durante la presentazione, intervallata da alcuni brani d’organo eseguiti da Paolo Delama, hanno preso la parola, a nome degli artisti protagonisti dell’opera collettiva: Silvio Magnini, Gelsomina Bassetti e Fabio Vettori.

Orari espositivi fino al 30/6. Poi al Vigilianum

La mostra “Una Chiesa in Immagini” è visitabile tutti i giorni fino al 30 giugno dalle ore 16 alle 18 (oppure su richiesta, tel. 0461 360213, email chieseacolori@diocesitn.it).

I volumi, donati da monsignor Bressan alla Diocesi, saranno poi conservati e consultabili presso l’Archivio Diocesano Tridentino al Polo Culturale Vigilianum.

Foto Ufficio Stampa Diocesi Tn (Nella foto principale Tisi e Bressan davanti all’opera di Fabio Vettori che li rappresenta insieme agli altri vescovi del post Concilio Vaticano II, Gottardi e Sartori).