Trento capitale del volontariato: sabato 3 febbraio festa con il presidente Mattarella, 1.200 volontari e 400 studenti. Tra gli ospiti anche delegati Caritas

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Il capoluogo trentino si prepara ad accogliere il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la consacrazione ufficiale della città a Capitale europea e italiana del volontariato 2024. La festa è prevista per il prossimo 3 febbraio, dalle 11.00 al “T Quotidiano Arena”. Saranno presenti oltre 1.200 volontari e 400 studenti, assieme ai rappresentanti delle istituzioni provinciali, regionali e degli enti locali. Tra gli ospiti, oltre all’arcivescovo Lauro Tisi (autore, accanto ad altri esponenti locali, di una lettera a Mattarella che sarà pubblicata sul quotidiano L’Adige di sabato 3) anche una delegazione di Caritas italiana, di Caritas Nordest e della Caritas di Trento (don Mauro Leonardelli e Fabio Chiari) .

“Il Trentino – scrive il settimanale diocesano Vita Trentina – può vantare un patrimonio di generosa disponibilità e altruismo che fa parte del suo Dna, con la popolazione sempre pronta a spendersi sia nelle attività ordinarie che nelle emergenze, e il volontariato cittadino sarà valorizzato come opportunità di crescita personale e collettiva, capace di rendere la città più vivibile, di promuovere la solidarietà, l’accoglienza e i valori europei di democrazia e partecipazione”.

A Trento – sottolinea il settimanale diocesano – almeno una persona su cinque si dedica al volontariato. La rete dell’associazionismo conta 419 organizzazioni iscritte agli elenchi, tra le quali 63 Onlus (di cui 41 impegnate nell’ambito sociale e socio-sanitario), 181 associazioni di promozione sociale (di cui 37 in ambito culturale, 25 artistiche, 16 musicali, 13 ricreative, 11 che si occupano di diritti e pari opportunità, 9 di giovani, 8 di promozione del territorio). 175 sono le Organizzazioni di volontariato: 52 attive nel campo della solidarietà, 39 nell’inclusione sociale, 38 nel settore sanitario, 14 organismi del servizio antincendi, 5 di protezione civile.

“Se a questi dati si somma il numero di tutti i volontari informali, che pur non appartenendo a gruppi o ad associazioni mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze per aiutare, supportare, gestire iniziative a favore della comunità, la cifra aumenta considerevolmente, giustificando pienamente – conclude Vita Trentina – il titolo di cui Trento potrà fregiarsi per i prossimi 12 mesi”.