I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine hanno restituito all’Arcidiocesi di Trento e in particolare alla parrocchia di Tesero un dipinto su cuoio raffigurante una “Madonna con Bambino”, databile al XVII sec e in origine collocato nella chiesa dedicata ai SS Leonardo e Gottardo, in un “paliotto” d’altare accanto ad altri due dipinti. L’opera, di ignoto autore di bottega veneta, è stata sequestrata dai Carabinieri dell’Arte al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Trento e intrapresa a seguito del monitoraggio del web finalizzato alla ricerca di beni culturali illecitamente commercializzati.
La riconsegna è avvenuta nella mattinata di lunedì 29 maggio 2023 presso la sede del Museo diocesano tridentino (piazza Duomo) all’arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi e al parroco di Tesero don Albino Dell’Eva, alla presenza del Procuratore della Repubblica Dott. Sandro Raimondi, del Comandante del Gruppo TPC di Monza, Ten. Col. Giuseppe Marseglia, del Comandante del Nucleo TPC di Udine, Cap. Alessandro Volpini, del dott. Franco Marzatico, Soprintendente per i Beni Culturali della provincia autonoma di Trento.
“E’ un bel giorno, che celebra – ha sottolineato l’arcivescovo Lauro – una rinnovata attenzione alle opere d’arte, dopo una stagione dove la cura del patrimonio artistico, anche in ambito ecclesiale, era meno marcata. Ringrazio l’Arma perché sta facendo un lavoro enorme. A noi spetta il dovere di custodire le opere d’arte, anche perché si può ripartire dall’arte per qualificare l’umano”
L’indagine che ha portato al recupero del dipinto
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trento, ha consentito di individuare e sequestrare il prezioso dipinto collocato in una parete all’interno di un esercizio pubblico. L’opera, infatti, già costituente la parte centrale di un antipendio formato da un trittico di raffigurazioni – due delle quali ancora conservate presso la citata chiesa – era stata individuata perché riprodotta in alcune fotografie degli interni di un esercizio commerciale di Tesero, destando immediatamente l’interesse dei Carabinieri Tpc per l’evidente pregio e antichità. I successivi accertamenti favoriti dalla collaborazione con l’Arcidiocesi di Trento e la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia Autonoma di Trento, hanno consentito di accertare la perfetta corrispondenza tra il bene sequestrato e le immagini presenti nelle catalogazioni ecclesiastiche e provinciali, presso le quali risultava, difatti, assente. A seguito dei citati approfondimenti, si era constatato che il segmento di “paliotto” in questione era già stato formalmente censito una prima volta nel 1922, inventariato in una seconda catalogazione tra il 1946 ed il 1973 e illecitamente rimosso, per mano di ignoti, in un periodo approssimativamente stimato tra gli anni ’40 e ’70 del secolo scorso. La consultazione di diverse fonti bibliografiche dei primi del ‘900, che descrivevano il “paliotto” come una delle opere più rare e antiche nel suo genere in ambito trentino, ha permesso di tracciare a ritroso la presenza del dipinto all’interno della Chiesa dei SS Leonardo e Gottardo già dal 1905, circostanza nella quale venne anche esposto nella Mostra d’Arte Sacra di Trento svoltasi in occasione dei festeggiamenti per il XV centenario della morte di San Vigilio.
Il possessore, un uomo residente in provincia e ritenuto in buona fede poiché ignaro della provenienza, lo aveva ereditato dal padre titolare di un esercizio pubblico all’interno del quale era stato “da sempre” esposto. Lo stesso luogo ove veniva, appunto, attenzionato – grazie alle fotografie del locale pubblicate sul web – dai militari del Nucleo Tpc di Udine. All’esito del procedimento penale che ne era scaturito, l’Autorità giudiziaria procedente aveva disposto il dissequestro del paliotto e la sua restituzione all’ente ecclesiastico proprietario, la chiesa dei SS Leonardo e Gottardo di Tesero per il tramite del proprio rappresentante legale, archiviando contestualmente il procedimento già instauratosi a carico di ignoti.
Il prezioso e raro dipinto, esempio della locale cultura del XVII sec., dopo un’assenza di circa 60 anni, sarà riaccorpato agli altri due segmenti ancora conservati a Tesero, grazie alle indagini svolte dai Carabinieri Tpc e alla consolidata sinergia con l’Arcidiocesi e la Soprintendenza Trentina.
La restituzione, oltre a ripristinare un contesto di legalità, contribuirà ad avvalorare non solo la ricomposizione, dopo un lunghissimo periodo, di una delle opere d’arte più pregevoli dell’intera Provincia, ma anche il momento in cui la comunità dei fedeli teserani hanno potuto riabbracciare un bene devozionale.
L’indagine che ha portato al recupero del paliotto si inquadra nell’ambito dell’operazione di portata internazionale denominata Pandora VII, che ha visto impiegare diversi paesi dell’Unione Europea e che ha contribuito a sviluppare un sinergico lavoro di condivisione investigativa su vari fronti, tra i quali il recupero dei beni del patrimonio culturale italiano.