“Aprite il vostro cuore alla generosità e le vostre mani alla solidarietà. Grazie al vostro aiuto anche noi potremo continuare a prenderci cura di questa Terra Santa e dei suoi figli”: è l’appello lanciato da padre Francesco Patton, il religioso trentino Custode di Terra Santa, a pochi giorni dalla Colletta del Venerdì Santo (7 aprile), giorno che la Chiesa universale dedica tradizionalmente alla cura e al sostegno dei Luoghi Santi.
Nel suo messaggio video, diffuso dal Christian Media Center della Custodia di Terra Santa, padre Patton ricorda che “Il nostro compito di frati minori della Custodia di Terra Santa è proprio quello di prenderci cura delle pietre benedette e sante che sono i santuari e al tempo stesso delle ‘pietre vive’ che sono i cristiani locali e i pellegrini. È nostro compito – spiega il Custode – dare a tutti la possibilità di vedere e di toccare i luoghi nei quali Gesù è vissuto, morto e risorto per noi. Sono i luoghi che ci ricordano che è vero quanto gli Apostoli ci hanno annunciato e quanto la Chiesa ci ha trasmesso lungo i secoli per dare senso e pienezza alla nostra vita”.
“Rendere più accoglienti i santuari, svolgere attività pastorali e sociali è un servizio che facciamo col cuore e a nome della Chiesa intera. Siamo a servizio anche di una Chiesa ferita da troppi anni di conflitti e di guerre e ora anche dalla devastazione del terremoto” aggiunge il frate ricordando il grave sisma che ha colpito la Siria e che ha visto, e vede ancora, i frati in prima linea nel portare aiuto alla popolazione terremotata.
“Tutto ciò, ovviamente, ha un costo e gran parte di questo costo viene annualmente coperto dalla Colletta del Venerdì Santo e dalla generosità dei fedeli di tutto il mondo, dalla vostra generosità. In questa occasione, noi frati della Custodia di Terra Santa ci facciamo mendicanti e ci rivolgiamo alla vostra generosità perché il Venerdì Santo possa essere un giorno di solidarietà universale, un giorno in cui i cristiani di tutto il mondo si prendono concretamente cura della Chiesa madre di Gerusalemme”. Da qui l’appello ad “aprire il cuore alla generosità e le mani alla solidarietà”.
Fonte: Agensir