“Il vangelo è una sorgente non di facili soluzioni, ma una cascata di domande. Perché è tipico dell’amore frequentare le domande”. Le parole dell’arcivescovo Lauro risuonano nella chiesa del Santissimo Sacramento a Trento davanti a oltre duecento adulti, domenica 17 marzo, per l’appuntamento con Sulla Tua Parola, secondo di quest’anno pastorale. “Noi continuiamo a parlare di Chiesa e non parliamo di Vangelo. Signore fa che la comunità cristiana del Trentino frequenti la Parola e questo gli basti. Un po’ meno di attività, ma qualche ora in più sulla Parola di Dio”, auspica subito dopo la proclamazione del Vangelo della risurrezione del figlio della vedova di Nain (Luca 7,11-17).
Questa vicenda per don Lauro diventa “icona dell’umanità della Chiesa. Gesù è qui e sta passando tra i nostri morti. Quella vedova è l’umanità non più in grado di generare vita, che genera bombe, razzismo, odio, che costruisce i rapporti umani sulla supremazia. Quella vedova è l’umanità, che porta in giro i sui morti. Quella vedova è la Chiesa che fa i funerali ai suoi morti. I morti della Chiesa sono le piaghe dolorose emerse a livello mondiale. Hanno il colore nero della pedofilia, della rassegnazione delle nostre comunità che, mentre lodano il Signore scaricano il migrante; il colore sinistro delle lotte di potere nella Chiesa, delle lotte che divorano le nostre comunità”. “La grande notizia – ribalta la prospettiva don Lauro – è che il Signore prende l’iniziativa e viene a risvegliare i nostri morti, a ridarci la capacità di generare la vita” “Dio restaura e non abbatte; ricostruisce, non distrugge, fa sì che la terra dei miei sbagli diventi il campo fertile della sua compassione. Ecco cos’è la compassione di Dio, ecco chi è il Dio dei cristiani”. QUI e in allegato TESTO MEDITAZIONE dell’arcivescovo Tisi. (Foto G. Mihelcic)