Sotto la croce di un Dio che “ama a fondo perduto”

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Quattrocento, molti giovani, in cammino a Trento sulle orme del beato Borzaga

Almeno quattrocento persone, soprattutto giovani, hanno partecipato la sera di venerdì 7 aprile alla Via Crucis per le strade di Trento, guidata dal vescovo Lauro. Nelle sue mani la croce che ha preceduto la suggestiva processione dei fedeli con le fiaccole in mano, dalla chiesa di Sant’Antonio alla cattedrale. La Via Crucis era dedicata quest’anno al neo beato trentino padre Mario Borzaga. Le stazioni del rito hanno toccato luoghi significativi della vita del futuro missionario martire in Laos, a cominciare dalla casa natale in via Gorizia. Sono stati letti ampi stralci dei suoi scritti.

In un mondo, che “preferisce le tenebre alla luce, ci sentiamo orfani” ha ammonito nella riflessione finale il vescovo Lauro. “La vita di Padre Mario – ha aggiunto- ci dimostra però che c’è una casa per noi orfani: è il volto di Dio che non ci ha amati a chiacchiere, con il telefonino,  ma con la bellezza di una morte dove l’ultima parola è stata perdono”. “I cristiani – ha concluso – raccontano un Dio che ci ama a fondo perduto”.

 

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