Pur sotto la pioggia, alcune centinaia di persone hanno partecipato venerdì 28 marzo in val di Non a “Passi di pace”, la via crucis guidata dal vescovo Lauro, con partenza serale dalla Basilica di Sanzeno fino al santuario di San Romedio. L’evento era organizzato dall’associazione La Storia siamo noi, in collaborazione con la Comunità Francescana di San Romedio e le Parrocchie delle Valli del Noce
La riflessione è stata stimolata lungo tutto il cammino da musiche sul tema della pace, eseguite da Alina Springhetti, Valentino Iob e Federico Giuliani, da pannelli con i volti e le storie di alcuni premi Nobel per la Pace.
Davanti al santuario, una rappresentazione finale dei bambini ha raccontato il loro sogno di pace, subito rilanciato dall’Arcivescovo: “Senza sogno non c’è pace. Non c’è niente di più concreto, di più reale, del sogno. Solo un popolo di sognatori arriva alla pace. I bambini hanno occhi capaci di sognare. E proprio per questo Gesù dice: a loro appartiene il Regno, la chiave della vita”.
“I bambini – ha aggiunto don Lauro – sono la speranza nel mondo, come ci è stato ricordato nel cammino. Ogni giorno, migliaia di bambini muoiono. 130 bambini sono morti ieri a Gaza, purtroppo. Ma rischiano di essere per noi semplicemente delle cifre. Mentre quei 130 nomi sono 130 volti di bambini”.
“Ogni uomo è colpevole di tutto il bene che non ha fatto”, – ha sottolineato ancora monsignor Tisi, invitando a riconoscere che “ci sono miliardi di sognatori che dicono no alla violenza, che credono nella forza del sogno, dell’abbraccio, dell’incontro, del perdono”. Infine, un pensiero accorato di tutti i presenti per le vittime del terremoto in Myanmar e Thailandia, abbracciate idealmente nella recita del Padre Nostro.
Foto: Nicola Franceschini