“La capacità di essere padre è capacità di fecondità, è capacità di dare vita agli altri. La formazione integrale deve pensare a formare per la fecondità”. Nella luce di queste parole indirizzate da Papa Francesco ai sacerdoti il 16 marzo 2018, si è svolto a Frascati, dal 25 al 31 agosto il XXVII Incontro estivo dei seminaristi italiani, organizzato da Iniziative culturali sacerdotali, sul tema “La paternità spirituale del prete nell’attuale contesto sociale e pastorale in profondo mutamento”.
Presenti più di 40 seminaristi da 25 diocesi di tutta Italia, accolti da mons. Raffaello Martinelli, vescovo di Frascati. “È importante lasciarsi interrogare, come fece Gesù con il giovane ricco. E anche bisogna sapersi esprimere con un linguaggio nuovo che deve sorgere sempre dal Vangelo”, ha detto Cristiano Passoni, assistente generale dell’Azione cattolica ambrosiana. Mons. Guglielmo Borghetti, vescovo di Albenga, si è interrogato sulle radici della paternità spirituale del sacerdote: “Essere padre vuol dire essere capaci di fecondità”. Per l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi, “in un’epoca di narcisimo, di centralità dell’io si fatica ad accettare una paternità spirituale o a esercitarla in modo autentico. La paternità spirituale del prete non viene dall’assunzione di un ruolo meramente umano, ma è dono dello Spirito”. Per questo “è bene che i preti lascino da parte l’immaginazione di farsi da sé padri spirituali ma accolgano invece la forza dello spirito che li rende veramente padri”.