“Il sangue versato di Cristo riconcilia, anziché produrre rabbia, perché si lascia alle spalle la categoria dell’’utile’. Il vicolo cieco dell’’utile’ impoverisce l’amore, gli toglie forza creativa e innovativa, tarpa le ali”. Le nette parole dell’arcivescovo Lauro Tisi risuonano in cattedrale a Trento nell’omelia (QUI TESTO UFFICIALE) per la solennità del patrono San Vigilio, domenica 26 giugno. La Messa, quasi a segnare una sorta di ripartenza dopo i giorni più bui della pandemia, ha visto la presenza delle principali autorità civili e militari (“un’attenzione non scontata” commenta don Lauro) e di molti fedeli (oltre a quelli collegati via streaming e in TV) ed è stata animata dalla Cappella Musicale del Duomo. Hanno concelebrato l’arcivescovo emerito Luigi Bressan, il vescovo francescano trentino Adriano Tomasi, già ausiliare emerito di Lima, il vescovo camerunense Bartolomeo, attualmente ospite in Trentino “che ci ricorda come la Chiesa non è una realtà etnica ma appartiene a tutti i popoli e a tutte le culture”.
L’arcivescovo Tisi, dopo aver citato la guerra e il “sangue versato sta spaccando l’intera Europa” guarda a San Vigilio e ai martiri d’Anania ma ricorda anche “santi come Oscar Romero, Pino Puglisi e una lunga teoria di uomini e donne che continuano a generare vicinanza, riconciliazione e pace”. “L’amore autentico – è lo sviluppo della riflessione monsignor Tisi – nutre sé stesso con tutta una serie di gesti e operazioni ‘inutili’: sorriso, tempo liberato dall’ossessione del cronometro, gratuità e gioia per dare spazio. Il gratuito è generativo, l’utile è distruttivo”. “Anche la vera politica – incalza a braccio l’Arcivescovo – si nutre dell’inutile e del sogno nell’andare oltre il piccolo tornaconto”.
“In questo momento – aggiunge don Lauro – chiedo al Dio della vita non di suggerirci strategie pastorali ‘efficienti’, ma di donare alla nostra Chiesa uomini e donne abitati dal gratuito e dall’’inutile’; è questa la via nuova dell’annuncio del Vangelo”. “Dio non smette mai di guardare in chiave positiva la nostra vita, non è mai contro di noi, nessuna situazione lo porta a voltarsi dall’altra parte”, conclude l’Arcivescovo non senza avere espresso il sogno di vedere una Diocesi pronta ad “acquisire una profonda familiarità con la Parola di Dio, per poter fare esperienza dell’Amore irrevocabile di Dio per ogni uomo e donna”.
Al momento dell’offertorio, il sindaco di Trento Franco Ianeselli ha rinnovato il dono all’Arcivescovo dell’olio per la lampada votiva che arde davanti alle reliquie di Vigilio, mentre al termine della celebrazione, monsignor Tisi, come da tradizione dall’inizio del suo episcopato, ha consegnato ai fedeli la nuova Lettera alla comunità dal titolo “La strada”. (VEDI ARTICOLO)
Don Lauro ha anche benedetto il “pane” di San Vigilio offerto dall’associazione panificatori e poi distribuito in piazza: “un monito per l’umanità che rischia una grave crisi alimentare” commenta Tisi.
Alle ore 18, sempre in cattedrale, durante la preghiera dei Vespri guidata da monsignor Tisi lo svelamento dell’affresco a soggetto mariano venuto alla luce durante i restauri del Duomo.
FOTOGALLERY GIANNI ZOTTA