“Recuperare il desiderio e coltivare l’attesa”. L’appello di monsignor Tisi nella Festa della vita consacrata

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Consacrate e consacrati della Diocesi di Trento in festa domenica 2 febbraio a Trento in occasione della  XXIX Giornata della Vita Consacrata e nel giorno in cui la Chiesa ricorda la Presentazione del Signore ai sacerdoti del Tempio Simeone ed Anna. Nella basilica di S. Maria Maggiore, l’arcivescovo Lauro ha presieduto la S. Messa seguita da un momento conviviale. Il titolo pensato per la Giornata in Diocesi di Trento era “La vita comunitaria: fascino e sfide”: alla celebrazione erano invitati le comunità parrocchiali, in particolare della città capoluogo, e i relativi parroci.

“Stiamo assistendo – ha esordito don Lauro nell’omelia – alla caduta del desiderio. La vita degli uomini è declinata sul presente, impegnata a cogliere l’attimo perché non c’è più desiderio”. A partire da questa amara constatazione, monsignor Tisi ha invitato ad osservare l’atteggiamento di Simeone ed Anna, definiti anche “vegliardi”. “È bello provare a chiedersi: Come sto su terreno del desiderio? Ho ancora qualche desiderio nella mia vita? Recuperare il desiderio è l’urgenza nella vita di ogni uomo, delle nostre comunità, dei consacrati e delle consacrate”, ha ammesso l’Arcivescovo.

L’importanza dell’attesa

“Il Vangelo – prosegue Tisi – annota ancora che il sacerdote del tempio Simeone ‘aspettava’. Altro elemento su cui soffermarsi: la dimensione dell’attendere. Siamo in un un’epoca in cui l’attesa non è più prevista. Muoversi con la pazienza di chi attende sembra essere un elemento da bandire. Chi sa aspettare invece abita l’umano. La fretta ci impedisce di gustare il Regno perché ci impedisce di guardarci attorno e accorgerci dei germogli di bene che abitano la nostra vita.  In Visita pastorale sto vedendo tante di quelle storie di Regno che non avete idea, uomini e donne abitati dal perdono come la famiglia di Sara travolta in bicicletta a soli 19 anni”.

Tra voi c’è il Regno di Dio

Voi siete il bene, tra voi, nelle vostre comunità religiose c’è il Regno di Dio, i germogli che hanno i colori della resilienza degli anziani, di qualche giovane: la fraternità vale più dei voti. In quest’anno giubilare cerchiamo il bene e diamo ad esso un nome”, è l’invito accorato di don Lauro alle consacrate e ai consacrati.

Nella chiesa rinascimentale del Concilio, don Lauro aggiunge: “Il vegliardo Simeone aspettava il Cristo di Dio. Chiediamoci: Cristo mi scalda ancora il cuore? Abbiamo desiderio e attesa del Cristo? Cristo ha i tratti del nascondimento, perché il nascondimento ha i tratti dell’amore. Buon cammino consacrate e consacrati, buon cammino Chiesa di Trento con questo meraviglioso Cristo. E non dimentichiamo mai che in ogni Eucarestia stringiamo tra le mani nient’altro che Lui. E in Cristo nulla ci può turbare”.

Durante la celebrazione sono stati ricordati consacrati e consacrate che celebrano quest’anno anniversari significativi della loro Professione religiosa.