Questa sera, alle ore 21, con diretta su Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre) dalla basilica di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio, situato nella diocesi di Cremona e nella provincia di Bergamo, verrà trasmesso l’atto di affidamento dell’Italia a Maria: un momento di preghiera che assume un significato ancor più potente perché avviene in uno dei territori italiani maggiormente colpiti dalla pandemia di coronavirus all’inizio del mese di maggio, tradizionalmente dedicato a Maria. La decisione è stata presa di comune accordo dai vescovi della CEI, come segno di salvezza e di speranza.
Da questo luogo, la Chiesa affida alla Madonna i malati, gli operatori sanitari e i medici, le famiglie, i defunti e prega per i lavoratori, messi a dura prova dall’emergenza. Lo fa contemplando con il Rosario i misteri della Passione di Cristo, riconoscendo in essi il culmine della rivelazione dell’amore e la sorgente della nostra salvezza. Le meditazioni (ecco il testo) sono tratte dalle parole con le quali papa Francesco, in diverse occasioni, ha parlato della Madonna.
“I pastori hanno il compito di guidare il loro gregge, il popolo cristiano, ma spesso è il popolo cristiano che spinge i pastori, come è avvenuto in questo caso”. Il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, racconta come è nata l’idea di affidare il Paese alla protezione della Madre di Dio come segno di salvezza e di speranza. “Ho ricevuto più di trecento lettere piene di amore e di devozione nei confronti della Vergine Maria” in cui, racconta il card. Bassetti, si chiedeva “perché non dedicare al Cuore Immacolato di Maria la nostra nazione, le persone che soffrono per questa epidemia, tutti coloro che lavorano negli ospedali e che devono occuparsi del loro prossimo”. Così, raccogliendo la sollecitazione di tanti fedeli, la Conferenza Episcopale Italiana ha deciso di affidare l’Italia a Maria.