Quattro le chiese giubilari in Diocesi di Trento: cattedrale, basilica di Sanzeno, santuario di Piné, S. Vigilio a Spiazzo Rendena

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Con la Bolla Spes non confundit del 9 maggio 2024, papa Francesco ha indetto il Giubileo Ordinario per l’anno 2025, un anno di grazia del Signore (cf. Is 61,2) in cui ravvivare la speranza.

Oltre ad indicare le Porte Sante e le Chiese giubilari in Roma, il Papa sottolinea l’impor­tanza di valorizzare anche in ogni Chiesa particolare luoghi significativi di pellegrinaggio come luoghi di accoglienza in cui generare speranza.

Per questa ragione l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi ha istituito in Diocesi quattro chiese giubilari, per tutta la durata dell’Anno Santo, a partire dal 29 dicembre 2024, giorno di apertura del Giubileo a livello diocesano e sino al 28 dicembre 2025.

Sono quindi da considerarsi Chiese giubilari:

la Basilica Cattedrale Metropolitana di S. Vigilio in Trento,
chiesa madre della Chiesa Trentina

la Basilica dei Santi Sisinio, Martirio e Alessandro in Sanzeno,
chiesa dei Martiri della Chiesa Trentina

il Santuario Madonna di Caravaggio in Montagnaga di Pinè,
santuario diocesano e meta di pellegrinaggi

la Chiesa parrocchiale di S. Vigilio in Spiazzo Rendena,
meta del cammino/pellegrinaggio di San Vili.

Eventi con indulgenza giubilare

Il decreto dell’Arcivescovo stabilisce inoltre che saranno momenti giubilari in cui poter ricevere il dono dell’Indulgenza giubilare: le “24 ore per il Signore” (28 marzo 2025), in particolare con il Miserere di Comunità, il Giubileo dei lavoratori in Primiero il 1° maggio 2025, il Giubileo degli ammalati a Pinè il 1° giugno 2025, il Giubileo dei religiosi a Pinè il 7 giugno 2025, il Giubileo per cori, i ministri straordinari della Comunione, ministranti e addetti alla liturgia in Cattedrale, domenica 16 novembre 2025, il Giubileo dei detenuti il 14 dicembre 2025.

“Le Chiese giubilari – si legge nella disposizione di monsignor Tisi – siano luogo di spiritualità dove trovare forza per il cammino della fede e ravvivare la speranza, anzitutto accostandosi al Sacramento della Riconciliazione, insostituibile punto di partenza di un reale cammino di conversione. In tali Chiese sarà possibile ricevere l’Indulgenza giubilare, segno della sicura e infinita misericordia del Padre, secondo le consuete indicazioni della Chiesa: Confessione sacramentale individuale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice”.

QUI TESTO INTEGRALE DEL DECRETO VESCOVILE 

Chiese giubilari in Diocesi di Trento, brevi note descrittive   

La chiesa Cattedrale, dedicata a San Vigilio, patrono della città e della Diocesi, è la madre di tutte le chiese diocesane. Edificata a partire dal 1212 sulla preesistente Basilica paleocristiana per volontà del vescovo Federico Vanga, si contraddistingue per la commistione tra lo stile gotico e romanico. Ha ospitato le sessioni del XIX Concilio oltre ad essere la sede della promulgazione dei decreti conciliari (1545-1563).  

La piccola abside dedicata a S. Stefano, nel transetto meridionale, custodisce le reliquie dei protomartiri trentini, il diacono Sisinio, il lettore Martirio e l’ostiario Alessandro, in un primo tempo sepolti nella basilica preesistente.  

Il grande crocifisso ligneo (c.1505) situato nella cappella laterale è particolarmente caro ai trentini: testimone del Concilio di Trento, è oggi meta e ristoro per chiunque desideri soffermarsi in preghiera e raccoglimento.

 

 

Basilica dei Santi Martiri a Sanzeno 

La Basilica sorge sul luogo del martirio del diacono Sisinio, del lettore Martirio e dell’ostiario Alessandro. I tre martiri, originari della Cappadocia, furono inviati dall’allora vescovo Vigilio per evangelizzare il territorio nel quale trovarono la morte per mano dei pagani il 29 maggio del 397. I loro corpi furono poi portati a Trento, e per la loro sepoltura fu edificata la basilica cimiteriale i cui resti sono visibili ora sotto la Cattedrale.

L’attuale Basilica, eretta nel XV secolo, è costruita su una precedente chiesa risalente all’anno 1000 e della quale sono riconoscibili alcune parti, come il campanile romanico.

È luogo di particolare importanza per la storia della Chiesa di Trento, per la storia che rappresenta, il valore della testimonianza dalla quale ha avuto origine, l’accoglienza che riserva a chi vi entra, la bellezza della natura che la circonda.

 

 

Chiesa di san Vigilio a Spiazzo Rendena 

La pieve è situata nel luogo dove, secondo la tradizione, San Vigilio, allora vescovo di Trento, avrebbe subito il martirio per mano dei pagani. L’attuale edificio, costruito negli anni centrali del 1500, insiste su resti precedenti dei quali alcuni risalgono al VI secolo.  

Al suo interno si possono ammirare alcuni cicli di affreschi che narrano la vita di Vigilio, terzo vescovo di Trento e patrono della Diocesi; pregevoli anche i cicli di affreschi cinquecenteschi realizzati da Simone Baschenis. 

Da questo luogo strettamente legato alla Cattedrale per il forte riferimento a Vigilio, parte il cammino di San Vili: un percorso che si snoda su piccole strade e sentieri minori e attraversa Val Rendena, Giudicarie, Banale, Valle dei Laghi per giungere alla città di Trento, meta finale. Un itinerario che può essere percorso come pellegrinaggio nell’anno giubilare.

 

Santuario della Madonna di Caravaggio a Montagnaga di Pinè 

È il santuario mariano più importante dell’Arcidiocesi di Trento, da tre secoli punto di riferimento per i trentini e meta di pellegrinaggi provenienti soprattutto dalle zone del Triveneto ed in generale dal Nord Italia.  

La chiesa, dedicata a Sant’Anna, madre della vergine Maria, è situata al centro del paese: fino al 1730 era una piccola e semplice chiesetta, a servizio della piccola comunità per la quale era costruita. L’attuale edificio è frutto degli ampliamenti realizzati dopo le cinque apparizioni della Vergine a Domenica Targa, una giovane del luogo (1729 e 1730): in seguito alle apparizioni, l’immagine su tela della Madonna di Caravaggio, conservata nella chiesa, divenne meta di pellegrinaggi e si rese necessario aumentare lo spazio, divenuto rapidamente troppo piccolo per poter accogliere devoti e pellegrini.  

Il santuario è parte di un complesso più vasto, che comprende la conca della “Comparsa” con il monumento bronzeo che ricorda l’episodio della prima apparizione; poco lontano vi è il Monumento al Redentore che custodisce copia fedele della Scala Santa, venerata a Roma nel Santuario Pontificio della Scala Santa nei pressi di S. Giovanni in Laterano.