“Guardatevi dall’occupazione dello spazio degli altri. Evitate di essere influencer.” È il monito dell’arcivescovo Lauro ai preti trentini per l’avvio della Quaresima. Anche se l’emergenza coronavirus ha costretto in via precauzionale ad annullare il loro previsto ritiro quaresimale nella chiesa del Santissimo a Trento, monsignor Tisi ha fatto giungere comunque a tutto il clero diocesano e ai religiosi il testo della sua meditazione a partire dal brano evangelico di Marco (8, 11-21) e qui pubblicata integralmente (scarica testo integrale).
“Non raramente la frequentazione del Vangelo si riduce a teoria, talora l’esperienza di fede finisce per essere un atto volontaristico, dove al centro c’è il nostro io con le sue visioni, le sue convinzioni, le sue false certezze” segnala don Lauro. “Tornare al kerigma, invito incessante di papa Francesco alle nostre comunità, è la grande urgenza – sottolinea- anche per noi preti. Il kerigma altro non è che la gratuità dell’amore di Dio che noi possiamo toccare con mano e frequentare nell’umanità di Gesù”. “È chiaro – aggiunge l’Arcivescovo – che tornare al kerigma non è operazione indolore, facile, immediata. La pienezza di Dio – Gesù morto e risorto – porta in sé una dimensione che scandalizza, fatta di abbassamento, servizio, perdono, misericordia.”
“Come Chiesa, come preti, se vogliamo ritrovare la freschezza del kerigma e le sue straordinarie possibilità, dobbiamo portarci presso i poveri. Siamo chiamati a stare con loro, alla maniera di Gesù di Nazareth, senza giudizio, abitati dalla compassione e dall’empatia, disposti all’ascolto della loro vita e delle loro storie”.