“La sfida è quella di un ascolto più libero del vangelo a partire dalla libertà di Dio. Solo la contaminazione con i territori salverà la parrocchia”. Con queste parole, risuonate negli spazi accoglienti di Villa Moretta di Pergine (Tn), si è conclusa sabato 27 agosto la tre giorni di ascolto e condivisione “La parrocchia del Triveneto. Il territorio. Presenza e prossimità“.
Partecipata da rappresentanti delle diocesi del Triveneto, con la presenza costante dei vescovi di Trento e Belluno-Feltre, la proposta si è rivelata un’originale intuizione formativa. L’ascolto dei testimoni di tre parrocchie che si sono lasciate cambiare dal rapporto con il territorio (geografico, ma anche antropologico ed esistenziale) è stato intrecciato con il lavoro a gruppi, che hanno messo a fuoco le attuali prassi pastorali secondo la metodologia dell’osservare, interpretare e orientare. La relazione iniziale di don Ezio Falavegna sulle parrocchie che ruotano attorno a piazza Bra’, a Verona; le domande di don Giuseppe Laiti, sulla relazione tra parrocchia e territorio; la rilettura lucida e appassionata di don Ivo Seghedoni e don Fabrizio Rinaldi, amici dell’Emilia Romagna hanno rilanciato la riflessione approfondita.
L’attesa è per il prossimo anno, che avrà per tema “Ministeri e ministerialità: quali ministeri possono fare una parrocchia?“. Ancora una volta un prezioso metodo offerto a tutte le nostre comunità, per stare dentro la realtà “pensosamente pratici“, come ricorda fratel Enzo Biemmi, coordinatore dell’equipe che ha pensato e guidato la proposta.