Sono 3.446 le persone in situazione di bisogno incontrate dalla Chiesa trentina attraverso Caritas diocesana e Fondazione Comunità Solidale (FCS) nel corso dell’anno 2018. Il dato è sostanzialmente in linea con l’anno precedente: furono infatti 3.421 le persone incontrate nel 2017.
La fotografia dei poveri, ricavata dall’attività delle due realtà ecclesiali è stata illustrata a volontari e operatori, alla presenza dell’arcivescovo Lauro Tisi, mercoledì 13 novembreal Polo culturale Vigilianum, a pochi giorni dalla terza Giornata Mondiale dei poveri(domenica 17 novembre) sul tema “La speranza dei Poveri non sarà mai delusa”.
L’incontro è stato introdotto da don Cristiano Bettega, Delegato dell’Area Testimonianza e Impegno Sociale e dal Referente Caritas Alessandro Martinelli che hanno invitato ad andare oltre i numeri per cercare percorsi di senso nella vicinanza ai poveri, personalmente e come comunità.
Ѐ toccato poi a Federica Rubini e Giulio Bertoluzza dettagliare l’attività di Caritas – attraverso i 18 Centri di ascolto (CedAS) e 22 Punti di Ascolto parrocchiali (PAP) – e dei servizi di FCS.
Tra le 3.446 persone incontrate, gli italiani rappresentano il 37% del totale. La componente straniera proviene in maggioranza dal continente africano (56%). La cittadinanza marocchina è la più rappresentata, (oltre 1 straniero su 5 proviene dal Marocco), seguita da quella pachistana, con 304 presenze.
I servizi e i dati, in continuità con l’anno precedente, sono stati suddivisi in cinque ambitidi intervento, in base alla tipologia di richieste di aiuto e ai relativi servizi offerti:
Ambito Ascolto, comprende servizi finalizzati a tessere relazioni per contrastare le cause di povertà e di esclusione sociale, accompagnando le persone nella ricerca di possibili soluzioni ai problemi, aiutandole a riscoprire le proprie potenzialità e le diverse risorse presenti nella comunità.
Ambito Accoglienza, riferito soprattutto a servizi che offrono accoglienza serale e notturna temporanea a persone prive di dimora, mirando a rispondere in maniera adeguata ai loro bisogni primari.
Ambito Abitare, in cui ricadono tipologie di servizi e di progetti residenziali rivolti a persone o nuclei familiari in situazioni di vulnerabilità o difficoltà sociale o economica, che necessitano di un sostegno su tempi medio-lunghi.
Ambito Migranti, finalizzato all’accoglienza di rifugiati richiedenti protezione internazionale presenti sul territorio provinciale in virtù dei programmi di: Accoglienza straordinaria per richiedenti protezione internazionale, Corridoio Umanitario e TerzAccoglienza. I servizi hanno l’obiettivo di offrire un supporto all’integrazione, all’apprendimento della lingua e cultura italiana, di accompagnamento per l’assistenza legale, di ricerca lavoro, di sostegno psicologico e conoscenza dei servizi territoriali.
Ambito Lavoro, che racchiude gli interventi finalizzati a fornire un accompagnamento strutturato e qualificato alla ricerca/orientamento lavorativo e progettualità finalizzate ad offrire occasioni lavorative all’interno dei nostri servizi o tramite l’attivazione di tirocini e borse lavoro con soggetti partner.
LE CONSIDERAZIONI DEL VESCOVO LAURO
“Grazie di cuore agli operatori e ai volontari. Se mi chiedono cosa fa la Chiesa per i poveri rispondo però: sempre troppo poco, perché i poveri sono molti di più di quanti ne incontriamo con i nostri servizi.
Dovremmo avere i poveri come commensali delle nostre giornate, compagni di strada di cui non puoi fare a meno se vuoi incontrare Dio. Occuparci dei poveri non è questione etica, ma dovrebbe derivare dal fatto che i poveri sono necessariamente nostri compagni di viaggio.
Serve un lavoro di liberazione dalle nostre interpretazioni delle cause della povertà. Abbiamo dei giudizi spesso semplicistici, banali. Mentre dovremmo renderci conto che il sistema nostro è iniquo ed è fatto per generare poveri. La competizione in cui siamo immersi crea primi, secondi e ultimi. Questo è il virus che si struttura a livello politico e familiare ed è alla base del generare i poveri.
Voler bene ai poveri vuole dire oggi cambiare mentalità, un quadro ideale e di riferimento che così crea spaccature e mondi in lotta tra loro.
Dobbiamo mettere in gioco personalmente noi stessi, più che invocare strutture. Tutti possono dare qualcosa di se stessi, lasciandosi ferire dal povero. Una partita che deve toccare tutti i membri della comunità, senza delegare a Caritas e Fondazione. Tutti siamo bloccati dalla complessità, ma siamo tenuti a un altro passaggio tipico dei discepoli: fare rete, mettere insieme le risorse.
Infine, vigiliamo perché le nostre strutture e le nostre risposte organizzate non perdano le motivazioni. Frequentando i poveri potremmo liberare dentro il cuore la ricerca di Dio. Stando con i poveri iniziano le domande: via per recuperare l’esperienza di Dio.” Da don Lauro è venuto anche un forte appello a prendere in considerazione il crescente disagio mentale, spesso nascosto.
DETTAGLI SU AMBITI ASCOLTO, ACCOGLIENZA, ABITARE, MIGRANTI, LAVORO
ASCOLTO: nel corso del 2018 le 5 diverse tipologie di servizi afferenti all’area Ascolto hanno incontrato 2.713 persone, in maggioranza uomini e persone straniere (rispettivamente il 63% e 58%). Di queste 2181 sono le persone e nuclei familiari incontrati dai 18 Centri di Ascolto e 22 Punti di Ascolto Parrocchiali presenti in Diocesi. Numerosi coloro che hanno una famiglia con figli (940) tra i quali 1/3 sono genitori soli con figli a carico.
Il Centro diurno di Rovereto ha incontrato 338 persone. In calo l’utenza giovanile (22% rispetto al 28% dell’anno precedente), mentre oltre una persona su 10 ha dai 60 anni in su.
Proseguono le attività di Unità di Strada di Trento e Rovereto, che incontrano persone senza dimora presenti sul territorio, e del “Servizio carcere” a favore dei detenuti privi di riferimenti sul territorio.
ACCOGLIENZA: sono presenti nei Comuni di Trento e Rovereto 5 strutture a bassa soglia (per ospitalità serale e notturna di persone senza tetto). Nel 2018 hanno incontrato 723persone. Il Pachistan mantiene e consolida il primo posto tra le cittadinanze, con 168 persone incontrate, in aumento del 55% rispetto all’anno precedente (108). La significativa presenza di pachistani è imputabile prevalentemente a quanti, in attesa di inoltrare la richiesta di protezione internazionale alla Questura di Trento, utilizzano i servizi di accoglienza come punto di riconoscimento e di appoggio per avere un luogo sicuro dove pernottare nelle fasi di avvio del procedimento.
ABITARE: presenta 12 progettualità, che insistono soprattutto sulle città di Trento e Rovereto, ma vi è una presenza di strutture anche in Val di Non, Valsugana e Vallagarina. L’area si compone di 50 alloggi. Nel 2018 gli ospiti sono stati 143. Si segnala la presenza di bambini e ragazzi minorenni (28 in totale) accolti insieme al proprio nucleo familiare di riferimento.
MIGRANTI: nel 2018 le persone incontrate nei programmi di accoglienza per Richiedenti protezione internazionale, Corridoi Umanitari e TerzAccoglienza sono state 199. Per esse è stata proposta un’accoglienza in alcuni alloggi diffusi sul territorio provinciale che ospitano da due a sei persone. La maggior parte delle persone accolte sono africane con prevalenza di nigeriani, seguiti da maliani, gambiani, ghanesi, e ivoriani. Tra i nuclei familiari accolti per lo più di origine siriana vi è la presenza di bambini o ragazzi minorenni (25% sul totale).
LAVORO: i servizi messi in campo sul piano dell’orientamento e dell’inserimento lavorativo nel 2018 hanno affiancato 66 persone. Molte di esse hanno trovato un’occupazione sul libero mercato, o sono state inserite nei diversi progetti lavorativi in essere all’interno dei nostri servizi.
La tabella mette a confronto gli interventi (numero assoluto) erogati dai Centri di Ascolto sul territorio e dai Punti di Ascolto Parrocchiali negli anni 2017 e 2018.
|
2017 |
2018 |
ALIMENTI |
9.227 |
9.601 |
ASCOLTO, ACCOMP. |
4.303 |
3.949 |
ACCOMP. LAVORO |
405 |
401 |
SEGRETARIATO |
425 |
323 |
SUSSIDI |
2.961 |
3.106 |
BENI MATERIALI |
1.878 |
2.109 |
SANITA’ |
238 |
33 |
POSTA |
446 |
459 |
ALTRO |
131 |
38 |
TOTALE |
20.014 |
20.019 |
LA GIORNATA DEI POVERI
Domenica 17 novembre, Giornata mondiale dei poveri, oltre alla sensibilizzazione in tutte le parrocchie, l’attenzione sarà concentrata a Trento nella chiesa di san Pietro, dove una piccola esposizione e alcuni momenti di incontro segneranno la giornata, che si aprirà alle 10.30 con la celebrazione della Messa e si concluderà alle 17 con musica e testimonianze a cui sono invitati non solo gli operatori e i volontari, ma anche e soprattutto gli ospiti delle strutture di accoglienza, in particolare quelle gestite dalla Diocesi.