“La catechesi deve favorire l’incontro personale con Gesù e perciò non può esser fatta se non di relazioni personali. Non c’è vera catechesi senza la testimonianza di uomini e donne in carne e ossa.” Così papa Francesco ricevendo in udienza in Sala Clementina sabato 30 gennaio i rappresentanti dell’Ufficio catechistico della Conferenza episcopale italiana (Cei), a 60 anni dall’inizio dell’attività di settore. Ricordando il 50° anniversario (celebrato lo scorso anno), del documento “Il rinnovamento della catechesi”, con cui la Cei recepiva le indicazioni del Concilio Vaticano II, Francesco ammonisce: “Il Concilio è magistero della Chiesa. O tu stai con la Chiesa e pertanto segui il Concilio, e se tu non segui il Concilio o tu l’interpreti al tuo modo, alla tua voglia, tu non stai con la Chiesa. Dobbiamo in questo punto essere esigenti, severi. Il Concilio non va negoziato”.
Francesco, infine, a cinque anni dal Convegno ecclesiale di Firenze , invita la Chiesa italiana a incominciare un processo sinodale a livello nazionale, “comunità per comunità, diocesi per diocesi: anche questo processo sarà una catechesi. Nel Convegno di Firenze c’è proprio l’intuizione della strada da fare in questo Sinodo. Adesso è il momento di riprenderlo. E incominciare a camminare”.