“Ancora una volta la Passione di Cristo continua nella vita violata e devastata di tanti innocenti, vittime dei potenti di turno. Come ci ricorda papa Francesco ‘I potenti decidono, i poveri muoiono’”. Nella Domenica delle Palme l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi ha presieduto in cattedrale la s. Messa con la benedizione dei rami d’ulivo, a ricordo dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme.
L’omelia
La liturgia d’inizio della Settimana Santa è caratterizzata dal racconto evangelico della passione e morte di Gesù, in cui don Lauro identifica i crocifissi di quest’ora tragica della nostra storia. “Parole come ‘fronte’ o ‘trincea’ – esordisce l’Arcivescovo –, per noi relegate alle stanze di un museo o ai percorsi turistici, sono diventate drammatiche immagini che incombono ogni sera sulle nostre tavole e riempiono i talk-show del dopo-cena”. Monsignor Tisi pensa ai profughi ucraini ospiti in Trentino e in particolare al “volto impaurito di tante donne, bambine e bambini”.
“Guerra, shock e smemoratezza”
L’Arcivescovo parla del “risveglio scioccante allo scoppio della guerra” ma anche di un “mondo smemorato, vittima di interpretazioni surreali della realtà, raccontata in modo superficiale, ideologico ed emotivo. A far da contraltare a questa gridata deformazione – argomenta don Lauro –, c’è il silenzio e l’intensità dell’Uomo della croce” e la “forza delle sue parole, capaci di smascherare ipocrisie e giochi di potere”. “Spesso – denuncia Tisi – la guerra è dentro di noi: non di rado siamo abitati dal conflitto con noi e con gli altri”, rei di “costruire – aggiunge – la vita sull’idea che esistiamo nella misura in cui siamo in grado di piazzare zampate vincenti e di ingrandire il nostro ego a discapito degli altri. L’Uomo della croce – conclude don Lauro – silenzia questa prospettiva per dire: l’altro è tuo fratello, senza di lui non esisti nemmeno tu”.
TESTO INTEGRALE UFFICIALE OMELIA
Foto apertura: Panato