Pubblico delle grandi occasioni venerdì 20 aprile al Vigilianum per la presentazione del volume “Nati inTrentino: 1815-1923: prospettive di ricerca“, uno sguardo sul Trentino dell’Ottocento fra curiosità, infografiche, mappe, saggi scientifici, elenchi dei nomi trentini e molto altro attraverso le schede anagrafiche di quasi 1.300.000 persone, ricostruite grazie all’Archivio Diocesano Tridentino, in collaborazione con l’Ufficio Emigrazione della Provincia. A introdurre la presentazione del volume (disponibile gratuitamente su: http://www.mondotrentino.net) l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi.
A destra nella foto in secondo piano don Livio Sparapani, fondatore del’Archivio diocesano, a cui è dedicato il libro Nati in Trentino.
Qui di seguito, il servizio di Patrizia Niccolini:
Un milione 300 mila nomi e cognomi, quelli dei “Nati in Trentino” fra il 1815 e il 1923. Dieci milioni di informazioni a disposizione, 7 anni di lavoro e 11 catalogatori impegnati nel lavoro di compilazione. Numeri importanti per il corpus di schede anagrafiche raccolte in una banca dati grazie ad un progetto congiunto tra Arcidiocesi e Provincia Autonoma di Trento che apre a molteplici prospettive di ricerca.
I dati sono stati ricavati dai registri conservati all’interno degli Archivi Storici delle Parrocchie del Trentino, microfilmati da don Livio Sparapani nel corso degli anni Ottanta del secolo scorso. E proprio a lui, che ebbe la felice intuizione, è dedicato il testo curato dalla vice-direttrice dell’Archivio diocesano Katia Pizzini e da Chiara San Giuseppe, dell’Ufficio Emigrazione di Trento, presentato venerdì 20 aprile in una affollata aula conferenze del Polo culturale Vigilianum, a Trento.
“Oggi più che dati presentiamo la storia di chi, nato in Trentino, e magari vissuto anche solo per poche ore o giorni, ha lasciato una traccia: su di essa è possibile lavorare per capire meglio il nostro passato e immaginare il futuro”, ha detto nel saluto introduttivo il direttore Leonardo Paris.
“In tempi di non-luoghi, una ricerca come questa mostra quanto sia interessante invece dare ai luoghi un’identità attraverso la via dei volti – ha detto il Vescovo Tisi -: una provocazione salutare a ritrovare senso di appartenenza. Avremo futuro se, dentro le organizzazioni, daremo spazio a nomi e volti concreti. Il Trentino di oggi è tale anche grazie a volti anonimi e strutture e procedure devono ritrovare la gioia di frequentare le storie delle persone: sono i volti ad avere la custodia del futuro”.
“I registri parrocchiali hanno mantenuto memoria delle nostre comunità e i libri dei nati sono giacimenti culturali: sfogliando quelle pagine abbiamo scoperto curiosità, notizie, aneddoti e abbiamo ritenuto che questo prezioso patrimonio dovesse essere interpretato e messo a disposizione”, ha spiegato Pizzini.
Arricchito di mappe, liste, infografiche, curiosità, ritratti, il libro si caratterizza per un’accattivante veste grafica, dando valore non solo ai numeri: “In un libro di nomi e cognomi, abbiamo inserito anche i volti, un modo per ricordare le persone dietro ad essi e le loro vite, rendendo omaggio agli antenati, attingendo al patrimonio di ritratti, anonimi, conservato nell’Archivio Fotografico Storico della Provincia”, ha aggiunto San Giuseppe.
Il volume è maturato nell’ambito della legge provinciale 379/2000 “La cittadinanza italiana per gli emigrati dal Trentino”, e le potenzialità del progetto, articolato in dieci saggi, affiancati da schede di approfondimento, sono tutte da scoprire. I dati a disposizione sono infatti utili per studi che coinvolgono numerosi campi di indagine, spaziando dall’ambito storico-sociale a quello demografico, da quello onomastico a quello linguistico, fino a quelli genetici e storico-economico. Numerose le collaborazioni con prestigiosi Atenei italiani, da quello di Firenze, a quelli di Torino e Bologna, avvalendosi anche dei contributi dell’Archivio provinciale e di Stato di Trento.
All’incontro hanno partecipato il presidente della Società italiana di demografia storica Alessio Fornasin (Università degli Studi di Udine) e Patrizia Cordin (Università degli Studi di Trento), autrice di uno dei saggi, dedicato ai cognomi trentini.