Si è concluso con successo il delicato ‘trasloco’ della lastra tombale del principe vescovo Johannes Hinderbach (1486). L’opera, proveniente dalla Cattedrale di Trento, aveva trovato posto fin dal 1995 nell’atrio del Museo, di fronte all’ingresso dedicato ai visitatori. Ora è stata collocata in una sala espositiva, in un contesto del tutto rinnovato, che ne esalta il legame con altre opere della collezione. Le operazioni di sollevamento e movimentazione dell’opera si sono rivelate particolarmente complesse a causa delle dimensioni e del peso della lastra: due metri e mezzo di altezza, uno e mezzo in larghezza e quasi due tonnellate di pietra rossa ammonitica di Trento.
La lastra costituiva il coperchio del sarcofago parietale del principe vescovo Johannes Hinderbach, in origine situato nella navata meridionale della Cattedrale e in seguito dismesso. È probabile che il monumento fosse sormontato da una tavola dipinta, attribuita a Michael Tanner, conservata nelle collezioni del Museo (qui la scheda).
Il rilievo rappresenta il presule come se si trovasse in posizione eretta, vivo e con gli occhi aperti, secondo i canoni dell’iconografia funeraria nordica. Il monumento funebre attesta la devozione ai santi che caratterizzò Hinderbach: lo stolone della casula è impreziosito dalle immagini dei Santi Giovanni Evangelista ed Elisabetta di Turingia; la mitria è ornata dalle figure dei Santi Andrea e Giacomo Maggiore; sul riccio del pastorale fa capolino il busto di San Remigio; infine nel fitto intreccio di rami che sovrasta il vescovo compaiono il patrono della diocesi Vigilio e Giovanni Battista.