Museo Diocesano, nuova sezione sulle immagini di Trento e riapertura della Torre Civica e di Porta Veronensis. Dialogo crescente con il territorio e attenzione al risparmio energetico

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Nuovi spazi espositivi, attenzione al risparmio energetico, mostre e inedite attività per il pubblico: è il programma del Museo Diocesano Tridentino per il 2022 illustrato nella mattinata di giovedì 28 aprile nella Sala degli Arazzi del Museo dal direttore Michele Andreaus, alla presenza dell’arcivescovo di Trento Lauro Tisi e dell”Assessora alla cultura, biblioteche e turismo del Comune di Trento Elisabetta Bozzarelli.

LA MOSTRA SULL’IMMAGINE DI TRENTO

La prima importante novità è la sezione espositiva dedicata all’immagine di Trento. Dopo alcuni mesi di lavoro, venerdì 13 maggio alle ore 18.00 riapriranno le sale del piano terra di Palazzo Pretorio. In questi suggestivi ambienti – ampliati e rinnovati nell’allestimento – troverà spazio una nuova sezione espositiva dedicata all’iconografia di Trento dal XVI al XX secolo. L’apertura di queste sale metterà a disposizione della comunità trentina e dei turisti un importante patrimonio d’arte e cultura, un luogo dove scoprire e approfondire la storia di Trento, l’evoluzione del tessuto urbano, gli episodi salienti della sua storia recente.

Il percorso espositivo è suddiviso in tre diverse sezioni, organizzate in ordine cronologico: la prima sala raccoglie stampe e dipinti dei secoli XVI-XVIII che mostrano il volto più antico della città di Trento, serrata nelle mura medievali merlate e protetta a nord dall’ansa del fiume Adige, rettificato tra il 1854 e il 1858. La seconda sala è dedicata all’immagine di Trento tra Sette e Ottocento, quando nuove modalità di rappresentazione dello spazio urbano allargano lo sguardo al circondario, proiettando lo skyline della città sullo sfondo delle montagne. Le fotografie esposte nella terza e ultima sala documentano le trasformazioni vissute dal territorio di Trento e dai suoi edifici tra il 1850 e il 1945. L’apertura dei nuovi spazi espositivi è resa possibile grazie al contributo della Provincia Autonoma di Trento e alla fondamentale collaborazione della Cassa Rurale di Trento.

RIAPRONO TORRE DI PIAZZA E PORTA VERONENSIS

Riguarda la città anche il progetto più ambizioso del 2022: la riapertura di due monumenti simbolo di Trento, Torre di Piazza (Torre Civica) e Porta Veronensis. Entrambi i siti, di proprietà del Comune di Trento, sono stati chiusi in seguito al rovinoso incendio dell’agosto 2015 e solo la Torre, restaurata tra il 2016 e il 2018, è stata saltuariamente aperta durante manifestazioni di particolare rilievo come “Palazzi Aperti”. L’intenzione del Museo, in accordo con l’amministrazione comunale, è quella di rendere fruibili in maniera permanente i due siti, garantendo a tutti l’accesso ai beni attraverso Palazzo Pretorio, sede del Museo. In questo modo la città potrebbe riappropriarsi di un complesso monumentale di enorme pregio storico artistico, composto da un Palazzo medievale con la sua torre e da ben due siti archeologici di fondamentale importanza come Porta Veronensis e la Basilica Paleocristiana, attualmente chiusa per i lavori di restauro della Cattedrale.

AD OTTOBRE IN ESPOSIZIONE L’ARTE DI VITTORIO MELCHIORI

Realtà e tradizione. L’arte di Vittorio Melchiori (1891-1951) è il titolo della mostra che aprirà al pubblico venerdì 7 ottobre 2022. È la prima retrospettiva mai dedicata al pittore trentino Vittorio Melchiori (1891-1951). L’esposizione, curata da Domizio Cattoi, conservatore del Museo, intende portare all’attenzione del grande pubblico la produzione artistica e la vicenda umana di un pittore di grande talento, lodato dai contemporanei per la notevole maestria tecnica, ma in seguito trascurato dalla critica e ingiustamente dimenticato. In mostra i visitatori potranno ammirare sessantacinque opere di Vittorio Melchiori tra dipinti, disegni, bozzetti, cartoni. Quattro le sezioni in cui è suddivisa l’esposizione: ritratti, temi sacri e letterari, paesaggi, nature morte e studi preparatori per opere monumentali. Un video mostrerà le opere del Melchiori conservate nelle chiese del Trentino-Alto Adige, in particolare vetrate, affreschi e pale d’altare.

IL COMMENTO DI ANDREAUS, TISI, BOZZARELLI

“Un programma – commenta il direttore Michele Andreaus – ispirato ad alcune parole chiave: collaborazione con Istituzioni e comunità, apertura al territorio, Museo sempre più aperto a nuovi stimoli. Il Museo Diocesano è una realtà che appartiene alla comunità trentina, contiene una storia importante, che può fornire fondamentali chiavi di lettura per meglio comprendere il presente. Lo stimolo artistico e culturale che il Museo è riuscito a creare nella sua storia, grazie alle intuizioni ed al lavoro di una squadra con grandi professionalità rappresenta il punto di partenza per una nuova fase di crescita”.

“Credo che il Museo – ha detto l’arcivescovo Lauro – oggi abbia veramente la possibilità di essere un luogo di dialogo dove la memoria del passato diventa occasione per rileggere il presente. Quanto sta accadendo in termini di rapporto con le varie istituzioni e in particolare con il Comune ci sta dando delle opportunità inaspettate per far sì che il Museo non sia un mondo chiuso ma sia veramente in rapporto profondo con la città. Anche alcuni interventi di ristrutturazione permettono di far sì che la città dialoghi col Museo e il Museo con la città anche visivamente e fisicamente. Inoltre, l’opportunità fra breve di aprire di nuovo la Torre Civica in collaborazione con il Comune, così come l’idea di valorizzare in maniera importante un elemento qualificante della nostra città come l’esperienza del Concilio, credo siano veramente foriere di nuovi sviluppi e di nuovi percorsi che mi fanno ben sperare per i prossimi anni del Museo Diocesano”.

“La Torre civica – ha rimarcato l’Assessora Bozzarelli – e l’area archeologica di Porta Veronensis, l’antico accesso alla città romana di Tridentum, rappresentano due luoghi altamente simbolici per la storia della città, nonché due mete di grande richiamo per il turismo cittadino. Le rinnovate collaborazioni fra Comune e Museo, volte alla riapertura e alla valorizzazione di questi beni, in un’ottica di offerta integrata con il Palazzo Pretorio e il suo ricco patrimonio di arte, storia e cultura, rappresentano non solo un’opportunità distintiva ma anche la connessione tra istituzioni e l’identità della città”.

L’OFFERTA EDUCATIVA E DIDATTICA

Ampia e articolata, come sempre, anche l’offerta educativa del 2022, con visite guidate, percorsi didattici per la scuola e attività di vario tipo rivolte a famiglie, adulti e pubblico con esigenze speciali. Si segnalano in particolare le iniziative promosse dal Museo nell’ambito dei programmi nazionali Nati per Leggere e Nati per la Musica, un format che ha l’obiettivo di promuovere la lettura ad alta voce e l’esperienza musicale in famiglia fin dalla più tenera età.

Nel corso del 2022 Palazzo Pretorio ospiterà anche eventi, conferenze e incontri organizzati da altre realtà culturali e non, come il suggestivo spettacolo di sound design promosso dal Trento Film Festival e curato da Miscele d’aria factory, in programma giovedì 5 e venerdì 6 maggio alle ore 18.00 e alle 21.30 (info e prenotazioni sul sito del Festival).

È in cantiere, inoltre, un’iniziativa per il pubblico adulto davvero inusuale: la rievocazione di un banchetto del concilio di Trento, un’esperienza che all’illustrazione dell’evento rinascimentale abbinerà una cena a base di pietanze dell’epoca. Le date e tutte le informazioni relative all’evento verranno pubblicate sul sito www.museodiocesanotridentino.it.

ALL’INSEGNA DELLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

Va sottolineato, infine, l’impegno sul fronte della sostenibilità ambientale. Il Museo Diocesano Tridentino ha infatti intrapreso un impegnativo processo di riqualificazione energetica, che punta anzitutto sulla riduzione dei consumi, attraverso due interventi: il “relamping” – ovvero la sostituzione dei faretti alogeni tradizionali con quelli a Led – e l’ottimizzazione dell’impianto di riscaldamento e raffrescamento della sede di Palazzo Pretorio. La sostituzione dei corpi illuminanti esistenti con prodotti più efficienti inizierà dalle sale del piano terra, dove insieme al risparmio energetico potrà migliorare anche la fruibilità artistica dell’opera, grazie a luci più rispettose dei colori e della conservazione dei beni. Questa prima fase è stata interamente finanziata da risorse proprie del Museo e dall’Arcidiocesi di Trento. Si tratta di un investimento importante da un punto di vista finanziario, ma necessario per la responsabilità che il Museo ha nei confronti dell’ambiente.