Migranti, tra sfida e opportunità. Padre Camillo Ripamonti (Astalli) a confronto con i preti trentini

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“Sfide e opportunità nell’accoglienza e nell’integrazione dei migranti”. E’ il tema affrontato martedì 12 novembre nell’incontro formativo per diaconi e preti trentini nell’aula magna del seminario diocesano. Relatore  padre Camillo Ripamonti, gesuita, da cinque anni presidente del Centro Astalli, braccio operativo in Italia del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati-JRS, introdotto dal vicario episcopale per il clero, don Ferruccio Furlan.

Fenomeno complesso, dal carattere strutturale, ma – lo dicono i numeri confermati da Ripamonti – sovrastimato rispetto alla reale incidenza. “Davvero non si può parlare di invasione”, ha sottolineato Ripamonti, osservando come sia difficile parlare di migrazioni con sufficiente serenità.  La presenza straniera è una sfida principalmente culturale, ha osservato, richiede una cambiamento di mentalità, esige che passiamo “da una società autocentrata (il ‘prima noi’) ed europocentrica a una visione più globale”. “Vedo il rischio – ha aggiunto – di dividere tra cristiani che accolgono e cristiani che non accolgono, di usare il Vangelo per mettere le comunità cristiane una contro l’altra”.

Ai “pericoli di una deriva che ci fa tutti poco umani” ha accennato l’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, che ha ascoltato seduto tra i suoi preti il ricco intervento di padre Ripamonti e a conclusione di un aperto confronto ha sottolineato. “Nella deriva narcisista siamo tutti incattiviti  e poco umani, privi della pietas. Siamo nel sonno della ragione, viviamo un inverno demografico. E tra venti o trent’anni saremo cambiati dal dato di realtà”.

SERVIZIO COMPLETO SULL’INCONTRO DI MARTEDì 12 CON INTERVISTA A RIPAMONTI SUL PROSSIMO NUMERO DI VITA TRENTINA