Messa in suffragio di Sara Piffer a Palù di Giovo sabato 22 con familiari, giovani e l’arcivescovo Lauro

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A poco meno di due mesi dalla tragica scomparsa di Sara Piffer, la ciclista diciannovenne travolta da un auto il 24 gennaio, la chiesa di Palù di Giovo accoglierà nella serata di sabato 22 marzo la famiglia di Sara (i genitori e i tre fratelli) insieme a tanti giovani coetanei della ragazza, per una S. Messa in suffragio presieduta dall’arcivescovo Lauro, con inizio alle ore 20.

Monsignor Tisi era salito a Palù pochi giorni dopo la morte della giovane promessa delle due ruote (Qui articolo), indicando in Sara un modello di maturità umana e di fede forse inatteso per una ragazza della sua età.

In quella circostanza, così come il giorno del funerale, aveva preso anche la parola il papà di Sara, Lorenzo, raccontando, nel profondo dolore per la perdita dela figlia, anche la sua grande generosità, il talento artistico e creativo (cristallizzato nel restauro del capitello mariano poco sopra il paese), ed anche il profondo desiderio, confessato al parroco, di avviare un gruppo giovani in val di Cembra.

Va in questa direzione la Messa in suffragio di sabato 22, fortemente voluta dalla famiglia ma anche dall’Arcivescovo, che aveva promesso di tornare presto a Palù: una sorta di atto dovuto a Sara e alla sua lucida testimonianza. Un esempio evocato anche nell’incontro di Passi di Vangelo dello scorso febbraio, in cui monsignor Tisi aveva rilanciato ai giovani le parole di Sara, emerse dai suoi scritti e consegnate a don Lauro dai fratelli della ragazza: “Amore e amicizia non possono essere distrutti nemmeno dalla morte” (QUI articolo).