Le letture della liturgia del Mercoledì santo ci fanno riflettere sulla fatica che facciamo a fidarci di Dio e a leggere i segni della Sua presenza nella nostra vita. Il Vangelo di oggi ci mostra il contrasto tra l’agire di Giuda, che decide in cuor suo di tradire il maestro, e il modo d’essere di Gesù, che sceglie di fare della Sua vita un dono volontario e totale. Giuda non comprende lo “stile” di Gesù e percorre a grandi passi la strada del tradimento. Questa oscurità, fatta di tradimento e di incomprensione, non riguarda solo Giuda: anche gli altri apostoli lo tradiranno, fuggiranno dal Calvario e, per paura, si nasconderanno. Eppure Gesù prende la ferma decisione di amare fino in fondo: celebra la Pasqua con loro e in quella cena fa della Sua vita il segno d’Amore più grande. L’Amore di Gesù non si ferma di fronte al rifiuto o alla fatica degli apostoli, ma trova la strada per raggiungere i nostri cuori. In questi giorni santi, nei quali la nostra routine quotidiana è stravolta dall’irruzione dalla realtà, siamo invitati a lasciarci toccare dall’Amore di Dio. È vero: talvolta sentiamo anche noi la fatica di Giuda ad accettare la logica dell’agire di Dio, ma non dobbiamo mai smettere di credere che il Suo Amore trova strade sempre nuove per raggiungerci. Questo mi porta a esprimere un pensiero sul presente che viviamo: se l’Amore di Dio non si ferma di fronte ai no, anche il nostro amore non si deve fermare di fronte all’obbligo di stare fermi in casa. Forse non potremo stringerci le mani, non potremo abbracciarci e farci gli auguri di Buona Pasqua, ma strade nuove di misericordia sono sempre possibili. Ci doni il Signore la forza della sua “testardaggine”: anche di fronte ad un no, Lui non si è fermato, ma ha fatto della Sua vita il dono di Salvezza per tutti noi.