Come ogni anno ritorna la Festa dei ss. Martiri Anauniensi, a ricordo del loro martirio avvenuto il 29 maggio dell’anno 397 D.C. Il programma prevede lunedì 28 Maggio alle ore 20.30 in Basilica a Sanzeno, una veglia di preghiera e riflessione curata dal “Gruppo di preghiera Samuele” in collaborazione con l’Unità pastorale di Sanzeno, Banco, Casez. La veglia viene proposta per ricordare il transito dei tre martiri: fu la sera del 28 maggio del 397 D.C. che iniziarono le percosse nei confronti del primo dei tre martiri. All’indomani poi le persecuzioni si scatenarono nei confronti degli altri due. Nel corso della veglia, attraverso la lettura di alcuni testi tratti dalle lettere di S. Vigilio, all’epoca vescovo di Trento, a san Simpliciano di Milano e a san Giovanni Crisostomo, viene rievocata la cruda storia di come avvenne il martirio prima di Sisinio e Martirio e poi anche di Alessandro che ultimo si consegnò senza opporsi alla violenza ostinata dei pagani.
Martedì 29 giorno della Festa alle ore 20.00, presso la piazzetta della chiesa di s. Maria, al centro del paese, si incontrano i pellegrini che tradizionalmente giungono a piedi dai paesi limitrofi dell’antica Pieve di Sanzeno (Tavon, Salter, Malgolo, Banco e Casez) e si uniscono per la processione verso la basilica. Seguirà la processione verso la Basilica con l’animazione del corpo bandistico dei “Tamburi di Sant’Abbondio”, vestiti coi loro tradizionali abiti secenteschi.
Alle ore 20.10 in basilica la s. Messa solenne della festa dei Ss. Martiri presieduta dall’ arcivescovo mons. LAURO TISI.
Da vari anni si alternano a partecipare alla s. Messa serale i pellegrini provenienti da varie parrocchie, accompagnati dai rispettivi amministratori comunali che nell’occasione compiono il nobile gesto dell’offerta dell’olio per la lampada dei Ss. Martiri.
Quest’anno sono invitati i pellegrini dalle parrocchie della neonata Unità Pastorale di DRO, DRENA, CENIGA; ed è lieta la circostanza che la nuova Unità pastorale sia stata proprio dedicata ai ss. Martiri Anauniensi. Con loro i due sindaci dei Comuni di DRO e DRENA.
Risale a circa un anno fa la riapertura della chiesa dedicata proprio ai santi Martiri Sisinio, Martirio, Alessandro, nella piazza principale di Dro, avvenuta dopo lungo e accurato restauro. Tutti motivi che indicano il legame tra la basilica di Sanzeno e le buone e antiche tradizioni dei pellegrini provenienti da quelle terre. Quest’anno, per la prima volta, la Messa serale sarà animata dal canto di tutti i cori parrocchiali riuniti della zona pastorale Valli del Noce: circa 200 voci che alterneranno repertori tradizionali e moderni, per dare tono a questa grande festa.
Nel pomeriggio di martedì 29 si segnala anche un’altra nuova iniziativa: l’arcivescovo Lauro ha infatti invitato tutti i sacerdoti della diocesi di Trento alle ore 15.30 in basilica per un momento di preghiera, per ascoltare l’intervento di alcune testimonianze significative e per festeggiare ognuno il ricordo o l’anniversario della propria ordinazione sacerdotale in questo luogo, culla del cristianesimo trentino.
I Ss. Martiri anauniensi sono da sempre ritenuti i padri della evangelizzazione delle terre trentine. Di loro va ricordato l’esemplare stile pacifico di presenza propositiva attuata per ben 10 anni. Si ricordi pure la loro provenienza dalla lontana Cappadocia (attuale Turchia), culla del cristianesimo in oriente, e lo spirito missionario che li animava. Essi furono inviati nel 387 da S. Ambrogio di Milano al vescovo di Trento, S. Vigilio, il quale assegnò loro l’area della val di Non. Fu lo stesso Vigilio a raccogliere i resti dei martiri e a destinarli come reliquie in varie sedi dell’allora chiesa indivisa; ed è per questo che i Ss. Martiri tutt’oggi rappresentano un segno significativo di testimonianza ecumenica.
Anche al giorno d’oggi la loro testimonianza offre insegnamenti tuttora attuali: tra gli altri è importante ricordare che il loro martirio avvenne in un’epoca che, dopo l’editto di Costantino, aveva già legittimato il culto cristiano, come pure è importante ricordare il gesto di perdono dei cristiani di allora nei confronti degli uccisori dei martiri. I cristiani di allora infatti chiesero ed ottennero per gli uccisori la grazia dell’imperatore romano Onorio e la loro liberazione. E questa storia merita di essere ricordata per poter essere di buon esempio per i tanti conflitti e divisioni ancora presenti ai nostri giorni.