“L’intensità della sofferenza di queste ore domanda di misurare le parole per non correre il rischio di ferire ulteriormente chi, da domenica scorsa, fa i conti con un dolore inconsolabile per la morte improvvisa e violenta degli affetti più cari. Il silenzio è l’atteggiamento meno improprio per accostare il volto rigato dalle lacrime di quanti sono stati privati, in un attimo, della possibilità di dialogare, sorridere, far festa con i propri familiari ed amici”: così l’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, ha iniziato l’omelia dellas. Messa di sabato 9 luglio a Canazei, in suffragio delle vittime della tragedia accorsa una settimana prima sul ghiacciaio della Marmolada. Accanto a lui il vescovo della diocesi di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, ed il parroco di Canazei, don Mario Bravin, vigile del fuoco volontario e viceispettore distrettuale.
In chiesa, accanto ai familiari, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, il sindaco di Canazei Giovanni Bernard e una schiera di soccorritori impegnati da una settimana nelle ricerche sul ghiacciaio.
“Il ghiaccio ha spezzato la vita di uomini e donne che non si conoscevano, dalla biografia differente, appartenenti a comunità diverse, ma ora unico e identico è il dolore di chi li piange” ha aggiunto don Lauro. Quindi, un pensiero a tutte le persone che si sono impegnate su diversi fronti, dalle ricerche all’assistenza psicologica per i familiari di chi ha perso una persona cara: “Per aprire un piccolo varco in quest’ora di fatica e di tenebra, vorrei farvi notare come la parabola evangelica del samaritano, in questi giorni, si è materializzata sotto i nostri occhi nelle tante persone che senza tregua si stanno prodigando nei soccorsi. Con il loro farsi vicino, generoso, attento e delicato, rischiando in prima persona, ci stanno offrendo una straordinaria lezione di generosità”.
Infine, l’immagine della Marmolada sfregiata dalla valanga. Un’immagine che “chiama l’intera umanità a intraprendere un serio cammino di riconciliazione con il creato per tornare a custodirlo e a proteggerlo”.
Alla fine della celebrazione, il grazie del sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, in prima linea sull’emergenza sin dalle prime ore: “Abbiamo vissuto momenti di unità di forze e di intenti che rimarrà indelebile per tutti noi”. E poi un pensiero a chi ha perso la vita in quota: “La comunità di Canazei e dell’intera Val di Fassa si stringe attorno a voi. Sono parole e sentimenti sinceri, che nascono dall’esperienza di aver vissuto la perdita dei nostri cari su queste montagne in momenti di svago e di aiuto al prossimo”.
VIDEO: UFFICIO STAMPA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
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Foto: Ufficio Stampa PAT