“Gesù di Nazareth ha portato nella storia l’unica verità: tu sei amato. Ama, e diventi libero”. È il messaggio finale uscito giovedì 13 marzo dall’incontro di Passi di Vangelo, la proposta diocesana che da ormai nove anni vede protagonisti i giovani insieme all’arcivescovo Tisi.
Al centro dell’appuntamento, ospitato come di consueto in seminario e trasmesso in diretta streaming, il dialogo tra Gesù e Pilato attorno al tema della verità è stato
Don Lauro invita ad entrare nella scena, con Gesù a giudizio davanti al governatore: “Da una parte – commenta – il funzionario romano che ha potere di dare la morte e la vita, dall’altra un uomo con le mani legate, totalmente disarmato. Ma se voi entrate nel testo, vi accorgerete che il dialogo lo ha in mano il prigioniero, non l’uomo del potere. Pilato esce con le ossa rotte, fa delle affermazioni che lasciano il tempo che trovano, compresa questa: ‘Ma che cos’è la verità?’”.
“Gesù – incalza l’Arcivescovo – manda talmente in tilt Pilato al punto da chiedergli: ma tu sei libero o sei manipolato?“. Don Lauro invita i giovani a riflettere: “Visto che in questo momento vediamo avanzare a livello mondiale il potere becero, provate a pensare: il potere ha bisogno delle guardie del corpo, di un esercito di persone. L’uomo condannato, che però ha la libertà delle proprie decisioni, riesce a mandare in tilt il potere”.
Monsignor Tisi cita don Pino Puglisi e il suo sorriso in punti di morte che “spiazzerà per sempre il suo assassino”, così come la forza non violenta di Ghandi capace di “opporsi al regime britannico attraverso la sua libertà”.
Pilato siamo noi
“Pilato – aggiunge monsignor Tisi – siamo noi: sempre più in difficoltà nell’accedere a una qualche verità. Mi permetto, riprendendo la nota favola di Fedro – dove la volpe non riuscendo a raggiungere l’uva la dichiara acerba –, di avanzare l’ipotesi che la baldanza con cui ci vantiamo di non avere alcuna verità, altro non sia che la foglia di fico con cui nascondiamo l’angoscia di una vita che avanza nel buio, senza alcuna certezza e alcun riferimento”.
“L’unica verità sembra essere la formula matematica, ma sappiamo che anche il pensiero scientifico è tutt’altro che certo! E allora voi sapete che invece io ho la mia tesi, una tesi poverissima, ma comunque mia: tu non conosci con la testa, ma tu conosci nella relazione! Gli studi sull’utero materno raccontano che il bambino percepisce se la madre lo sta accogliendo o se lo sta respingendo. Così come Il malato terminale sente se se una mano lo sta accompagnando”.
Assetati di un abbraccio
“E allora c’è un vero. Che è indipendente dalle culture e ci lega tutti: siamo assetati di uno sguardo e di un abbraccio. Tutti abbiamo un irrefrenabile bisogno di essere guardati, incontrati, amati, e a nostra volta abbiamo una voglia impressionante di amare. Questo è il vero che Pilato non conosceva, ma su questo vero possiamo ritrovarci tutti. E Gesù di Nazareth ha portato dentro la storia questa verità. Tu sei amato. Ama, e diventi libero”.