Sabato 12 ottobre, con la Messa al santuario della Madonna dell’Aiuto di Segonzano, si aprirà ufficialmente la prima Visita Pastorale dell’arcivescovo Lauro Tisi alla Diocesi di Trento. In Diocesi di Trento l’ultima Visita pastorale fu dell’arcivescovo Luigi Bressan nell’arco temporale dal 2002 al 2014.
La Visita di monsignor Tisi inizierà dell’ampia Zona pastorale di Mezzolombardo che comprende Piana Rotaliana, altopiano della Paganella, Terre d’Avisio (Lavis e Val di Cembra).
Si tratta di un momento davvero rilevante nella vita delle comunità cristiane sul territorio che vengono per l’appunto “visitate” dal vescovo quale successore degli apostoli, pastore attento al proprio gregge, segno del Dio dell’Alleanza che in Gesù visita il proprio popolo.
In ogni territorio monsignor Tisi sarà presente soprattutto nei fine settimana. La prima tappa durerà da metà ottobre a febbraio 2025. Nell’arco di quattro anni saranno visitate tutte e otto le Zone pastorali (dopo Mezzolombardo toccherà in primavera a Valsugana e Primiero).
Non solo obbligo canonico ma nuova prospettiva
“Rispetto a decenni non troppo lontani, quando i fedeli incontravano raramente ‘a tu per tu’ il loro vescovo, si potrebbe oggi ritenere inutile l’esigenza di una relazione reciproca più ravvicinata”, nota il settimanale Vita Trentina nell’editoriale dell’ultimo numero firmato dal direttore Diego Andreatta (LEGGI QUI) rilevando i “trascorsi di Tisi da vicario generale e la sua assidua presenza sul territorio in questi primi otto anni di episcopato”. “A cambiare – aggiunge VT – è la prospettiva stessa di questo passaggio, molto di più di un obbligo del diritto canonico”.
Le motivazioni della Visita e lo stile con cui don Lauro intende concretizzare queta sua “prima”, le ha spiegate lui stesso nella Lettera alla comunità dal titolo “La messe è molta” diffusa lo scorso 25 aprile. Per ogni Visita è previsto un intenso calendario di momenti di confronto e di preghiera, definiti in accordo con parroci e laici in base a ogni contesto pastorale.
Territori protagonisti
Vere protagoniste di questo crocevia del cammino ecclesiale saranno le comunità, invitate a “visitare se stesse”. Don Lauro fin dalle pagine di “La Messe è molta” ha suggerito loro, infatti, di mettere a fuoco, confrontandosi nello stile sinodale, gli aspetti positivi e quanto andrebbe migliorato e di individuare infine per ogni territorio alcune priorità pastorali sulle quali investire nei prossimi anni.
Scelte da compiere alla luce di tre capisaldi condivisi a livello diocesano e considerati cuore di ogni comunità cristiana: la riscoperta della Parola di Dio, l’importanza della celebrazione eucaristica e l’attenzione prioritaria alle persone più affaticate e fragili.
Momento di partecipazione democratica
Ancora il settimanale diocesano nota come la Visita pastorale vada al di là del semplice contesto ecclesiale “perché – come scriveva il nostro compianto direttore don Vittorio Cristelli – una Visita pastorale ha sempre anche una valenza sociale, è un momento straordinario di partecipazione democratica. E oggi – conclude l’editoriale – può risultare ancora più utile del passato per allargare il sagrato e raggiungere nuove piazze”.
La visita sarà seguita passo passo dai media diocesani, ma sarà anche raccontata dagli strumenti di comunicazione (siti web, profili social, notiziari cartacei) gestiti direttamente dalle parrocchie o dalle Unità pastorali coinvolte nell’intenso calendario di incontri previsti.
Il portale diocesano dedicherà una apposita sezione alla Visita pastorale.
Qui sotto la locandina generale della prima tappa e quella relativa al calendario con tutti i principali appuntamenti:
Nella foto principale, l’accoglienza riservata dai fedeli all’arcivescovo Lauro il giorno del suo ingresso in Diocesi il 3 aprile 2016.