“La Missione, non si chiude, continua: Da questo sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri (Gv 13, 35)”. Nel palazzetto dello sport di Rovereto, davanti a circa mille persone, l’Arcivescovo Lauro invita a rileggere i frutti della Missione al Popolo “lanciata” il 27 aprile scorso, puntando lo sguardo oltre l’evento che ha coinvolto sei parrocchie roveretane, “visitate” da un centinaio di missionarie e missionari (in particolare religiose e religiosi, ospitati in gran parte nelle famiglie). A tutti coloro che sono stati coinvolti il vescovo esprime un grande grazie e poi sottolinea: “Alcuni chiamano amore i gesti di solidarietà verso persone in difficoltà, altri parlano dell’amore come condivisione o partecipazione ai problemi degli altri”. Tuttavia, l’Amore di Gesù va oltre. “Amare – sottolinea il vescovo – è commuoversi per l’esistenza dell’altro. E’ scoprire che l’altro ci dà il gusto di vivere, di sognare, l’altro non è semplicemente il destinatario del mio amore, è l’incanto che mi fa esistere”. Don Lauro invita ad evitare la contrapposizione tra fede e vita, in nome di una presunta concretezza che sarebbe il segno distintivo della vita, mentre la fede porterebbe sul terreno dell’evasione dal reale, per aderire ad astratte teorie. Niente di più falso. I discepoli di Gesù di Nazareth non hanno scampo “Amatevi gli uni gli altri”. Il nostro Dio è tutta concretezza: ha i calli sulle mani, lava piedi, asciuga lacrime, spezza il pane. I giorni della Missione – conclude – sono stati accompagnati dalla preghiera delle nostre sorelle clarisse; provocazione profetica a regalarci il silenzio orante per prendere in mano la Parola e conoscere l’entusiasmante Bellezza del nostro Dio”. (Qui scarica testo integrale omelia Conclusione della missione al popolo Rovereto)
Questa la preghiera d ringraziamento da parte delle comunità coinvolte nella Missione al Popolo:
Vogliamo ringraziare il Signore per aver suscitato in alcuni fratelli il desiderio di celebrare ancora, insieme, una missione al popolo nella nostra terra, dopo cinquant’anni.
Ringraziamo il nostro vescovo, Don Lauro, per averci accordato questa possibilità.
Ringraziamo don Sergio, per aver accolto con coraggio e disponibilità questa nuova avventura.
Ringraziamo don Daniel, i parroci, i sacerdoti e le religiose delle parrocchie coinvolte, per aver scommesso su questa proposta.
Ringraziamo la Comunità della Vallagarina e il Comune di Rovereto con le sue autorità, per aver sostenuto concretamente l’evento.
Ringraziamo tutte le persone che si sono lasciate coinvolgere a vario titolo, donando il proprio tempo e le proprie competenze all’interno della presidenza decanale, delle commissioni cittadine, delle commissioni parrocchiali e delle scuole. Ringraziamo tutti i volontari: chi si è occupato dell’ordine, della nostra salute e sicurezza, degli impianti, degli arredi, della grafica, della diffusione dell’evento attraverso i media e via social, della musica, del canto, del cibo e delle pulizie.
Ringraziamo tutte le famiglie, che hanno aperto le porte delle loro case.
Ringraziamo tutti i malati e gli anziani, che hanno offerto le loro sofferenze per la riuscita di questo progetto.
Ringraziamo tutti i benefattori, che silenziosamente hanno contribuito alla realizzazione concreta dell’opera, rendendola possibile.
Ringraziamo tutte le persone che hanno detto sì: grazie, in particolare, al Signore per il sì dei bambini, degli adolescenti e dei giovani che abbiamo visto lasciarsi interrogare e stupire sulle strade, nelle aule, negli oratori e nelle nostre case.
Infine vogliamo ringraziare tutti voi missionari – frati, suore e laici – quelli qui tra noi e quelli che sono già tornati alle loro case. Ringraziamo il Signore che vi ha chiamati in mezzo a noi e chi si è privato di voi in questo tempo scegliendo di condividere con noi la ricchezza che siete.
Vi ringraziamo per esserci stati accanto in modo semplice e autentico, per aver risvegliato in noi il desiderio più profondo, per averci ricordato che Dio è bellezza e che noi siamo belli perché siamo amati.
Vi chiediamo ora di ricordarci e accompagnarci in questa nuova fase della missione, perché la missione – come ci avete insegnato – non finisce qui.
Vi aspettiamo ancora, per gioire insieme dei frutti che il Signore vorrà donarci e per mostrarvi che Rovereto è ancora più bella … quando c’è il Sole.