Storici e sociologi la definiscono “antropocene”, una sorta di nuova era geologica, determinata dalla trasformazione dell’ambiente causata dalla specie umana. Non un incubo proiettato in un futuro lontano, ma la fotografia attuale, con il Creato ormai fortemente a rischio. A questo contesto senza precedenti, alle sue inquietudini miste a segnali di speranza, è dedicata la seconda edizione del Festival “Oltre la secolarizzazione” in programma a Trento il 22 e 23 ottobre prossimi per iniziativa dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Romano Guardini (Diocesi di Trento) e delle Edizioni Dehoniane Bologna (EDB).
Nel titolo dell’edizione 2021 – in presenza, dopo il debutto dello scorso anno solo online, causa pandemia – campeggiano una constatazione e un interrogativo: “La Creazione è in pericolo: un cambiamento d’epoca per l’umanità?”.
La domanda sottende già la risposta: se è vero che siamo di fronte a un cambiamento epocale indotto dal comportamento umano, serve un’inversione di tendenza urgente, pena l’autodistruzione dell’umanità. L’assunzione di responsabilità di fronte all’”antropocene” è sì politica ma anche spirituale e chiama in causa le grandi religioni e le tradizioni che esse incarnano: platonismo, monoteismo ebraico/cristiano/islamico, induismo, buddismo, confucianesimo…
Come possono, dunque, rispondere politicamente gli individui alla sfida dell’antropocene?
La sfera “spirituale” è chiaramente coinvolta in questo processo, ma che cosa hanno da dire e da proporre le religioni storiche?
Domande a cui il Festival “Oltre la secolarizzazione” proverà a rispondere grazie all’autorevole contributo di ospiti di prestigio.
Ad aprire i lavori, venerdì 22 ottobre, con la loro Lectio Magistralis, saranno David Sassoli, giornalista e presidente del Parlamento europeo e Salvatore Natoli, uno dei più apprezzati filosofi e accademici italiani.
Due distinte tavole rotonde nella mattinata di sabato 23. Apriranno Roberto Presilla, docente di Filosofia contemporanea (Pontificia Università Gregoriana di Roma), il teologo ed esegeta Piero Stefani (Università di Ferrara e Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale) e Chiara Zamboni (professoressa di filosofia teoretica all’Università degli Studi di Verona).
A seguire, il confronto tra Simone Morandini (docente di teologia sistematica e teologia ecumenica presso la Facoltà Teologica del Triveneto), la teologa valdese Letizia Tomassone (Facoltà Valdese di Teologia di Roma) e la teologa mussulmana Marisa Iannucci (Docente di diritto ed economia politica presso MIUR).
Sullo sfondo di “Oltre la secolarizzazione”, le provocazioni “laiche” di papa Francesco nell’Enciclica Laudato Si’ (2015), all’indomani dell’anno speciale (2020) ad essa dedicato, ma anche molti altri esempi di pensiero socio-filosofico indipendente, all’altezza della sfida intellettuale rappresentata dall’antropocene. Su tutti, quella del sociologo tedesco Harmut Rosa: dal suo punto di vista la civiltà moderna può essere letta come una forma di vita che soffre per una spinta irrazionale all’accelerazione. L’alternativa consiste nella riscoperta di una relazione risonante con il mondo, ove con il termine “risonanza” si intende una forma speciale di relazione, di sintonia, di «legame vibrante» e quindi vitale tra noi e il mondo. Missione possibile? Al Festival trentino il compito di indagare le risposte.
Tutti gli appuntamenti del Festival “Oltre la secolarizzazione” saranno trasmessi in diretta streaming video sui seguenti canali YouTube:
– Diocesi di Trento: (https://www.youtube.com/channel/UCSqoz6UYQ6-Bird_WFVOGjw)
– EDB: (https://www.youtube.com/channel/UCwyPGQktRUtfKYgMedEQqWA).
Per maggiori informazioni:
https://dehoniane.it/eventi/trento-festival-oltre-la-secolarizzazione