“La sofferenza provocata dagli abusi è radicata a livello del profondo della persona, lavora nell’ombra, la persona stessa a volte non ne è pienamente consapevole, genera stati di angoscia, disistima, disperazione e spesso emerge a livello di consapevolezza a distanza di molti anni. È chiara, allora, la necessità di un ascolto sgombro da altre motivazioni che non siano il fare giustizia alla persona abusata. In questa linea si muove il Servizio Diocesano Tutela Minori”. Così l’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi ha introdotto il convegno “La Chiesa e gli abusi: le azioni nella Diocesi di Trento” promosso nella mattinata di venerdì 11 novembre dal Servizio Tutela Minori della Diocesi trentina (SDTM), al Polo culturale Vigilianum di Trento.
Il convegno ha consentito di proseguire nel cammino di sensibilizzazione della comunità ecclesiale e civile su un tema cruciale come quello degli abusi, per promuovere collaborazioni e alleanze educative dentro e fuori la Chiesa. Un ulteriore tassello, dunque, nel percorso avviato dal Servizio Docesano Tutela Minori fin dalla sua attivazione, nell’aprile 2019, per favorire misure adeguate di prevenzione in relazione ad abusi sessuali e violenze su minori e adulti vulnerabili in contesti ecclesiali.
Nel corso dei lavori, moderati da don Stefano Zeni, Referente del Servizio, sono intervenuti Anna Deodato (Servizio Nazionale Tutela Minori – Milano) sul tema “In ascolto delle persone ferite”, Loredana Lazzeri (pedagogista attiva a Trento) su “Prevenire per custodire: la forza delle alleanze” e Barbara Facinelli, psicologa e psicoterapeuta trentina, responsabile del Centro di Ascolto del Servizio Tutela Minori della Diocesi di Trento. Il Centro di Ascolto accoglie segnalazioni di possibili casi di abusi verificatisi nell’ambito della Chiesa trentina e all’interno di Associazioni e gruppi ecclesiali. Da febbraio 2022 ad oggi, sono pervenute due segnalazioni di presunti abusi da parte di chierici, una al Centro di Ascolto del SDTM e l’altra direttamente all’Ordinario diocesano. La prima si riferisce ad un sacerdote di un’altra Diocesi, oggi defunto, per fatti che sarebbero avvenuti in un’altra Diocesi circa 60 anni fa. La seconda riguarda un sacerdote diocesano, per fatti risalenti a più di 60 anni fa; egli, peraltro, lasciò volontariamente il sacerdozio molti anni fa, trasferendosi poi all’estero.
Entrambe le segnalazioni sono state prese in carico e sono state valutate le modalità più adeguate per alleviare la sofferenza delle persone coinvolte.
“Dal 2019 a oggi – precisa Barbara Facinelli – il Servizio Diocesano Tutela Minori si è impegnato su due fronti: da una parte l’ascolto delle persone che desiderano segnalare di aver subito un abuso, dall’altra la prevenzione, confrontandosi con i bisogni emergenti dalle realtà ecclesiali e proponendo incontri formativi sul tema. In entrambi i casi l’ascolto è il punto nodale della nostra attività, oltre ad essere il fil rouge di questo convegno: solamente attraverso un ascolto attento è possibile promuovere un cambiamento culturale e sociale, nonché dare voce alle persone ferite e accogliere la loro sofferenza. L’ascolto è la pietra angolare del nostro Servizio”.
Per Anna Deodato, “la realtà degli abusi di potere, emotivi, psicologici, di coscienza e sessuali interpella le nostre coscienze e il cammino ecclesiale”. “Mettere al centro l’ascolto delle persone ferite – prosegue la rappresentante del Servizio Nazionale Tutela Minori – impegna tutti in un vero cammino di conversione che deve sfociare in scelte di formazione, prevenzione, revisione dei cammini formativi e di discernimento. L’abuso – rimarca Deodato – accade sempre all’interno di una relazione asimmetrica tra un adulto e un minore o una persona vulnerabile. È una dinamica perversa di potere, supremazia, dominio, possesso, rottura dell’alleanza di fiducia all’interno di una relazione di cura e di affidamento. Conoscerne la dinamica è molto importante per individuare quei segnali premonitori che ogni membro della comunità può cogliere e segnalare”.
Il Servizio Tutela Minori della Diocesi di Tento è tra i primi sorti in ambito diocesano in Italia allo scopo di dare un contributo alla promozione di una cultura e di un’attenzione su questi temi, grazie anche alla consulenza costante di un Tavolo di esperti, composto da tredici membri con professionalità afferenti agli ambiti psico-socio-pedagogico, medico e legale. “La dinamica dell’abuso – ribadisce Loredana Lazzeri, membro del Tavolo di esperti – nasce all’interno di una relazione asimmetrica, nella quale il minore si trova in una condizione subordinata e spesso dipendente dall’adulto, che esercita su di lui un’autorità insita nel suo ruolo, sia esso genitore, educatore, insegnante, allenatore, religioso… La prevenzione di ogni forma di abuso diventa possibile quando avviene uno spostamento dall’idea di potere come agire indiscriminato all’idea di agire il potere come profonda assunzione di una responsabilità. Quando gli adulti, anche appartenenti a diverse agenzie educative e istituzioni, collaborano insieme in questa prospettiva di responsabilità condivisa nei confronti dei bambini e delle bambine è possibile prevenire o interrompere tempestivamente eventuali abusi”.
La Chiesa italiana celebra il 18 novembre la II Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. L’appuntamento è stato istituito dalla Conferenza episcopale italiana in corrispondenza della Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale.
Riprendendo le parole di papa Francesco, l’arcivescovo Tisi ribadisce come “l’obiettivo della Chiesa, per quanto riguarda il dramma degli abusi da parte di persone consacrate è quello di ascoltare, tutelare, proteggere e curare i minori abusati, sfruttati, dimenticati, ovunque essi siano. Il convegno di oggi – conclude Tisi – fa segnare un ulteriore passo in questa direzione e conferma che nessuna vera tutela è possibile per la Chiesa, se si sottrae alla collaborazione con le realtà pubbliche e della società civile impegnate su questo terreno”.
Il Centro di Ascolto del Servizio Diocesano Tutela Minori risponde al seguente numero telefonico: 349/23.72.946 e all’indirizzo mail tutelaminori@diocesitn.it. L’indirizzo postale è: Servizio Tutela Minori, piazza Fiera 2 – 38122 TRENTO.
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