Istruzioni per una liturgia “accogliente, capace di creare casa”. 450 catechisti e ministri della comunione a convegno a Trento con gli stimoli della teologa Baldacci

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Circa 450 tra catechisti, ministri della liturgia ed operatori della pastorale battesimale hanno preso parte domenica 19 gennaio al Convegno della Diocesi di Trento “’Un cuor solo un’anima sola’. La comunità convocata a celebrare“, ospitato al Collegio Arcivescovile, nel capoluogo.

Dopo il saluto del vescovo Lauro e la preghiera, ha preso la parola la relatrice Morena Baldacci, teologa e liturgista. Nel suo apprezzato intervento la dottoressa Baldacci ha posto l’attenzione sui grandi cambiamenti a cui repentinamente sono soggette le nostre comunità celebranti  diminuiscono i fedeli “stabili”, aumentano i praticanti occasionali, i catecumeni adulti, i simpatizzanti. Come celebrare quindi oggi? si è chiesta Baldacci, sottolineando da subito come la liturgia debbacreare casa ed essere accogliente“. “Ogni persona che si avvicina ad una celebrazione – ha spiegato – deve sentirsi a proprio agio”. Per questo è bene curare i cosiddetti “riti della soglia”, cominciando da un’adeguata accoglienza delle persone, ponendo attenzione alla preparazione dell’aula liturgica e salutando chi si siede accanto a noi nel banco. È poi fondamentale, per la dottoressa Baldacci, “uscire dalle nostre singole ministerialità”. “La liturgia senza catechesi infatti può fare poco e viceversa”, ha sottolineato in un altro passaggio.

Nella seconda parte del pomeriggio, catechisti, ministri della liturgia e operatori della pastorale battesimale hanno avuto la possibilità di confrontarsi  in sessioni specifiche dedicate ai loro rispettivi servizi all’interno delle comunità cristiane. Ciò che è emerso da questi laboratori è stato poi rilanciato alla relatrice e al vescovo Lauro. Quest’ultimo, nel trarre alcune conclusioni, ha invitato, a smarcarsi dal problema degli orari delle celebrazioni eucaristiche a cui spesso sono a volte legate solo poche persone, per appassionarsi, invece al tema della missionarietà e della concreta testimonianza evangelica. Con un’attenzione particolare alle famiglie. “La domanda da porsi è: una famiglia ci sta bene in questa celebrazione?”. Un ulteriore ambito al quale prestare molta cura pastorale, secondo l’arcivescovo di Trento, è quello dei funerali, spesso occasione propizia per una forma di prima evangelizzazione. Per molti, una delle poche circostanze in cui si frequenta un’aula liturgica e sentirvi proclamare il Vangelo di speranza dei cristiani.

Nel corso del Convegno diocesano è stato presentato anche il calendario per i più piccoli (da ritagliare e colorare) denominato Due piccoli pesci che nasce da alcuni esperimenti già avviati in Avvento e che si presenta con foglietti giornalieri secondo la formula del già collaudato Cinque pani d’ orzo. Un sussidio molto flessibile, in base all’età dei piccoli.  L’ idea è venuta ad una mamma disegnatrice, Lorena Martinello, che ha illustrato in sala il calendario insieme al direttore dell’editrice “Vita Trentina”, Diego Andreatta.