Le Zone pastorali delle Valli del Noce (Non e Sole) e di Mezzolombardo (Piana rotaliana, altopiano della Paganella, Lavis e val di Cembra) sono state protagoniste delle Assemblee sinodali di sabato 21 ottobre, al mattino nel teatro parrocchiale di Tuenno e nel pomeriggio in quello di Mezzocorona.
Stesso format, come già accaduto nella prima tappa di Rovereto (per la Zona Vallagarina): dopo il saluto del vicario di Zona (a Tuenno don Renzo Zeni, a Mezzocorona don Giulio Viviani) segue una breve introduzione sulla nuova fase sinodale, a cura dei componenti del Gruppo di coordinamento (voci a rotazione nelle varie Zone).
Gruppi sinodali cuore dell’Assemblea su donne, giovani e fragilità
Quindi, diventano protagonisti dell’Assemblea i membri di comitati parrocchiali e consigli pastorali. Suddivisi in piccoli gruppi, per più di un’ora alimentano un proficuo discernimento, alla luce della Parola di Dio. Per avanzare infine alcune proposte concrete sui tre ambiti scelti dalla Diocesi come prioritari: donne, giovani, fragilità.
A facilitare le proposte, domande che chiedono alle comunità di individuare modalità percorribili per prendersi maggiormente a cuore le fragilità, rendere davvero protagonisti i giovani e riconoscere pienamente il ruolo delle donne.
La Chiesa del futuro: verso nuove collaborazioni tra comunità
Nella seconda parte dell’Assemblea voce al vicario generale don Claudio Ferrari e ai laici che animano la Commissione dedicata al percorso di unificazione delle parrocchie. Essa offre un’accurata fotografia dell’essere Chiesa oggi per arrivare a chiedersi – oltre il Cammino sinodale, ma con lo stesso spirito di condivisione – quali fatiche e al contempo quali germogli di vita cristiana stiano emergendo nel vissuto comunitario. Su questo terreno saranno raccolte nei prossimi mesi nei gruppi parrocchiali idee e proposte e a tal fine è stata predisposta un’apposita scheda (SCARICA QUI), in cui emergono gli orizzonti indicati anche dall’arcivescovo Lauro: la gioia nella scoperta del volto di Dio narrato da Gesù, l’Eucaristia domenicale come una festa, l’attenzione a chi fa più fatica, lo sguardo oltre la morte.
Vescovo: “Serve speranza. Dio è nei volti e nelle relazioni, non contiamo quanti vengono a Messa”
In Assemblea, don Lauro – dopo essersi ritirato in preghiera, ad ogni tappa, mentre lavorano i gruppi sinodali – invita a “coltivare la speranza” che nasce dalla “forza delle relazioni”: “Il Signore – dice – ci sta cambiando con la sinodalità che ci aiuta a convocarci in modo diverso. Il corpo dell’Assemblea siete stati voi”, si rivolge ai laici in platea, aggiungendo “Sia ringraziato Dio”.
“Quel Dio – ha argomentato monsignor Tisi a Mezzocorona – che non si è dato in un’idea, ma in un volto e in una relazione. Gesù non ha scritto una parola, mentre a volte noi siamo la Chiesa delle carte. Gesù ha portato nel mondo uno spaccato di umano meraviglioso perché è l’unico umano che non ha odiato. La Chiesa – secondo Tisi – si accredita con le relazioni, non con le conferenze o con i postulati. E così noi possiamo diventare casa per i giovani, non giudici implacabili”. “Abbiamo bisogno – ha aggiunto l’Arcivescovo – di Assemblee che celebrano e come ho detto ai preti sottolineo anche a voi: nel futuro vorrei che le comunità si convocassero in un luogo e solo dopo essersi ritrovati e incontrati si celebri la Messa; altrimenti è come mancasse il pane e il vino. La preghiera dei fedeli sia frutto della comunità, non affidata a un foglietto e a formule prestampate. Le comunità si convochino durante la settimana attorno alla Parola di Dio, prima di iniziare qualunque incontro”.
“Non perdiamo la speranza, smettiamo di contare quanti vengono a Messa, altrimenti pecchiamo contro lo Spirito Santo. Dovete andare via cantando; io vedo le messi che biondeggiano. Siate lievito e sale”, ha concluso don Lauro, annunciando l’avvio della visita pastorale nell’autunno 2024.
Prossima tappa nel cammino autunnale delle Assemblee sinodali (calendario completo nella sezione Cammino sinodale) sabato 28 ottobre a Spiazzo Rendena per la Zona delle Giudicarie.
Foto: Carlo Antonio Franch e Ufficio Stampa diocesano
