Il Papa: la Quaresima non è una raccolta di fioretti ma un ritorno a Dio

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La Quaresima è un viaggio di ritorno a Dio, un tempo per “verificare le strade che stiamo percorrendo” e riscoprire “il legame fondamentale” con il Padre da cui tutto dipende. Non seguire la polvere di “cose che oggi ci sono e domani svaniscono”, ma orientare il navigatore della nostra vita verso di Lui.  È l’esortazione che papa Francesco rivolge nell’omelia della Messa del Mercoledì delle Ceneri, all’inizio di questo tempo forte di Quaresima che, ricorda, “non è una raccolta di fioretti, è discernere dove è orientato il cuore”. Il rischio è che questo cammino venga ostacolato “dai lacci seducenti dei vizi, dalle false sicurezze dei soldi e dell’apparire, dal lamento vittimista che paralizza”. Come fu per il popolo d’Israele quando lasciò l’Egitto. “È stato più difficile lasciare l’Egitto del cuore del popolo di Dio, quell’Egitto che portavano sempre dentro, che lasciare la terra d’Egitto”, afferma Francesco. La Quaresima è dunque un “esodo dalla schiavitù alla libertà”. Ma “nessuno può riconciliarsi con Dio con le proprie forze”, è il Signore che ci precede venendoci incontro: l’inizio del ritorno è dunque riconoscersi “bisognosi di misericordia”. Bisogna, quindi, interrogarsi se il nostro cuore sia “ballerino”, amando “un po’ il Signore e un po’ il mondo” oppure saldo in Dio.

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