Il Papa: coltivatori e non predatori del Creato, porre limiti etici allo sviluppo. Il Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato

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Sperare e agire con il creato: lo chiede Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato  che si celebrerà il prossimo 1° settembre.

Il tema scelto per l’edizione 2024 della ricorrenza è “Spera e agisci con il creato” e prende spunto da un passo della Lettera di san Paolo ai Romani (8, 19-25)

La speranza è la strada che Papa Francesco indica per ritrovare l’armonia con la natura. Speranza per non rimanere schiacciati davanti al “male nel mondo”, all’ingiustizia, alle “tante guerre fratricide che fanno morire i bambini, distruggono le città, inquinano l’ambiente vitale dell’uomo”, producendo una “madre terra, violentata e devastata”. La speranza rende consapevoli del fatto che “tutto il cosmo ed ogni creatura gemono e anelano impazientemente” al superamento della condizione presente e al ristabilirsi di quella originaria, ossia quella antecedente al peccato di Adamo.

Il Pontefice ribadisce l’urgenza di «ripensare alla questione del potere umano, al suo significato e ai suoi limiti». Tanti, sono, infatti i progressi tecnologici «impressionanti e sorprendenti» compiuti in pochi decenni, ma allo stesso tempo è necessario tenere a mente che «un potere incontrollato genera mostri e si ritorce contro noi stessi». Il vescovo di Roma denuncia dunque gli abusi umani sulla natura e le guerre «fratricide» che distruggono l’uomo e l’ambiente e si domanda il perché di una «madre terra, violentata e devastata».

Di fronte a tutto ciò, conclude, la salvaguardia del creato rappresenta «una questione, oltre che etica» anche «teologica», visto che riguarda «l’intreccio tra il mistero dell’uomo e quello di Dio».