Un forte messaggio di pace universale è stato il cuore della 47° edizione della Festa della Fratellanza di Passo Paradiso, domenica scorsa 25 agosto: la manifestazione è stata ideata nel 1977 da Emilio Serra e Kurt Steiner per unire in una cerimonia simbolica i soldati di opposti fronti e ricordare i tanti caduti sul ghiacciaio Presena durante la Grande Guerra.
La manifestazione si è aperta come sempre ai piedi del Ghiacciaio Presena, con una lunga sfilata di gruppi e associazioni ex combattentistiche in uniforme, autorità e decine e decine di cittadini, accompagnati dalle note della Fanfara Ana di Pieve di Bono. Fra i presenti, anche in divisa d’epoca, i rappresentanti dei gruppi Kaiserschützen, Kaiserjäger e Standschützen, delle compagnie Schützen, della Croce Nera Austriaca, dei Gruppi Alpini del Trentino e della Lombardia, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, delle associazioni ex Combattenti e delle associazioni di volontariato della Val di Sole e della Val Camonica, oltre a una delegazione di Mitterndorf, il Comune che ha ospitato i profughi di Vermiglio durante la Prima guerra mondiale.
Dopo la sfilata il ritrovo a Passo Paradiso per la Messa celebrata dal Cappellano militare padre Giorgio Valentini, dal parroco di Vermiglio don Enrico Pret e da don Franco Torresani, accompagnata dal Coro “Santa Maria Assunta” di Tassullo diretto dal maestro Mauro Dalpiaz.
Dopo la deposizione delle corone al Monumento alla Fratellanza, la relazione storica di Oswald Mederle presidente del Museo Storico della Guerra di Rovereto. Mederle ha ricordato i sacrifici dei soldati, ma anche delle loro mogli, madri e figlie, oltre che la necessità di non dimenticare ciò che è successo per preservare la pace, mentre Achille Serra ha posto l’accento sull’importanza di portare avanti il messaggio di questa festa che, anno dopo anno, vede sempre una forte partecipazione.
Foto: Ufficio stampa PAT