“Rendo grazie al Padre perché questa sera lo Spirito ha mandato i nostri fratelli africani a svegliare la nostra Chiesa di Trento. Ho sentito qualcosa di enorme nella testimonianza di questi fratelli. È Vangelo vissuto. È di questo che hanno bisogno soprattutto i giovani, spesso non considerati abbastanza”. Le parole compiaciute dell’arcivescovo Lauro suggellano l’intensa veglia missionaria vissuta dalla Chiesa di Trento nella serata di venerdì 27 ottobre, culmine dell’evento “Il Trentino chiama l’Africa“.
La veglia (QUI TESTO COMPLETO) è stata anche il modo della Chiesa trentina per aderire all’appello di preghiera per la pace nel mondo, lanciato da papa Francesco proprio per il 27 ottobre.
Protagonisti, in cattedrale, accanto a don Lauro, al vescovo emerito Bressan e al neo delegato dell’Area Testimonianza don Mauro Leonardelli le missionarie e i missionari che operano in Africa. Alcuni di loro hanno preso la parola per condividere le loro ricche testimonianze, alternate da canti africani (animati dal coro e brani tratti dal Messaggio del Papa per la 97a Giornata Missionaria Mondiale. Ecco di seguito le loro voci:
p. Flavio Paoli, missionario in Burkina Faso:
Nicoletta Gatti, missionaria in Ghana:
Olivia Olivo, missionaria in Tunisia:
vescovo Giuseppe Filippi, missionario in Uganda:
sr. Maria Martinelli, missionaria in Sud Sudan:
“Questi fratelli – ha aggiunto ancora l’Arcivescovo, prima di rinnovare il mandato ai missionari – non hanno parlato di loro stessi, ma di quanto hanno visto e della forza della Parola che li abita. Sul loro volto c’è il sorriso, la serenità, la calma, c’è quel mondo rallentato che permette sempre di dire parole profonde, e non chiacchiere. La mia missione come vescovo nella Chiesa di Trento è di provare a piantare la Parola affinché nessun incontro, di ogni genere, non inizi senza alcuni minuti di riflessione sulla Parola. Usciamo da questa cattedrale pieni di speranza, perché questi nostri fratelli dall’Africa ci hanno confermato nella Fede, ma con l’impegno anche di non dimenticare i nostri fratelli sofferenti. Chiesa di Trento, guardali e svegliati”.
FOTO ZOTTA